Spazio satira
L'inchiesta
08.12.2023 - 10:00
Nigeriano ucciso, lunedì nuovo accertamento. Questa volta sui telefonini delle due indagate. Ieri, intanto, in tribunale si è discusso il ricorso al Riesame contro il sequestro delle carte cliniche di Kelvin Mene, il nigeriano trovato in strada in una pozza di sangue il 6 ottobre e deceduto dopo dodici giorni di agonia in ospedale. Sul fatto indagano i carabinieri della compagnia di Frosinone in attesa dei risultati del Ris nel'appartamento sotto sequestro in via Ferrarelli dove, secondo quanto ricostruito finora, lo straniero sarebbe stato accoltellato. L'arma, un coltello, un punteruolo o anche un paio di forbici, secondo le ipotesi fin qui fatte, non è stata ancora ritrovata. Negativa, infatti, è stata la perquisizione all'interno dell'abitazione.
Mene, peraltro, aveva riferito ai carabinieri e ai medici di essersi ferito da solo. Una versione alla quale tuttavia procura e carabinieri non hanno mai creduto. Perciò sono state indagate due donne, entrambe nigeriane. Si tratta dell'amica che ospitava Mene proprio in quell'appartamento e della fidanzata. Quest'ultima ha fatto perdere le tracce. Lunedì, intanto, è stato fissato un accertamento tecnico irripetibile sul telefonino della seconda delle due. La prima, invece, avrebbe consegnato spontaneamente il telefono ai carabinieri. Non è escluso che, come avvenuto per gli accertamenti disposti nell'appartamento, la difesa (rappresentata dagli avvocati Pierluigi Taglienti, Alfredo Frasca e Paola Fedele) possa richiedere un incidente probatorio.
Ieri, invece, è stato discusso l'ultimo ricorso al tribunale del Riesame contro il sequestro delle cartelle cliniche della vittima. Il tribunale si è riservato. In precedenza respinti gli altri ricorsi. Per quello sugli indumenti sequestrati a Mene è stato presentato ricorso in Cassazione.
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