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L'inchiesta

Nigeriano ucciso. Respinti i ricorsi contro i sequestri

Il tribunale del Riesame ha respinto i ricorsi presentati dai difensori delle due donne indagate per la morte di Mene. Un'ulteriore istanza sarà discussa in settimana per la cartella clinica

Nigeriano ucciso. Respinti i ricorsi contro i sequestri

I carabinieri di Frosinone sul luogo in cui si è svolto l'incidente probatorio con l'ufficiale del Reparto investigazioni scientifiche

Respinti tutti i ricorsi contro i sequestri nell'inchiesta per l'omicidio del nigeriano Kelvin Mene. Così ha deciso il tribunale del Riesame, anche venerdì, sui nuovi ricorsi presentati contro il sequestro degli immobile e di una maglietta intrisa di sangue. Ma intanto si preannunciano nuovi ricorsi, anche davanti alla Corte di Cassazione.

Mene fu ritrovato in strada, in via Ferrarelli, ferito e sanguinante. Poi era morto in ospedale, a Frosinone, dodici giorni dopo. Il ferito aveva detto di essersi auto inferte le ferite, ma i carabinieri della compagnia di Frosinone che indagano sul fatto non gli hanno mai creduto. E così, per omicidio, sono state indagate due donne, connazionali della vittima. Una sarebbe la fidanzata e l'altra la donna che lo ospitava in casa, proprio nell'appartamento di via Ferrarelli sotto sequestro.

In quella casa, peraltro, c'è stato un incidente probatorio alla ricerca di tracce ematiche, biologiche e dell'arma del delitto da parte di un ufficiale del Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri. L'arma, forse un paio di forbici, un punteruolo o un coltello, non è stata ancora trovata.
Venerdì, intanto, il tribunale del Riesame di Frosinone ha rigettato il ricorso proposto dall'avvocato Pierluigi Taglienti contro il sequestro dell'immobile di via Ferarrelli, quello dove il Ris ha condotto gli accertamenti e dove, secondo la ricostruzione dei fatti fin qui acquisita, Mene sarebbe stato ferito. Il legale aveva basato il ricorso sostenendo che tutti gli accertamenti da fare nell'immobile erano stati effettuati e che l'indagata, con una figlia piccola, ora si trova costretta ad alloggiare fuori Frosinone.

Respinto anche il ricorso presentato dagli avvocati Paola Fedele e Alfredo Frasca, contro il sequestro di una maglietta insanguinata, trovata a bordo strada, successivamente al ferimento di Mene. Stessa sorte per il primo ricorso al Riesame, discusso una settimana prima, quello contro il sequestro degli indumenti della vittima. Tutti i sequestri convalidati dall'autorità giudiziaria sono stati impugnati dai difensori delle due donne. Il 7 dicembre, inoltre, verrà discusso un terzo ricorso quello contro il sequestro della carta clinica di Kelvin Mene nell'ambito dei primi accertamenti compiuti.
Tuttavia, gli avvocati non si arrendono e stanno pensando di impugnare in Cassazione le pronunce del tribunale del Riesame di Frosinone.

Sul fronte dell'inchiesta, invece, si attendono i risultati degli esami effettuati, quello autoptico e quello dell'incidente probatorio effettuato nell'appartamento posto sotto sequestro. Le tracce ematiche e genetiche, eventualmente repertate dal Ris, andranno comparate con le tracce di sangue sulle magliette in sequestro ed eventualmente con i profili genetici delle due indagate, di cui una, la fidanzata della vittima, ormai irreperibile.

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