Spazio satira
Il dibattito
25.11.2023 - 15:55
Fabio De Angelis, presidente della Società Ambiente Frosinone
Il Piano rifiuti è una delle priorità della Regione. Nel corso della recente riunione degli Stati Generali della Ciociaria, il presidente della Saf Fabio De Angelis, nel suo intervento, ha toccato tutti i punti principali. Partendo dalla provincia di Frosinone, ma allargando l'orizzonte al Lazio.
Ha detto Fabio De Angelis: «Oggi si parla tanto (giustamente) di economia circolare e di transizione ecologica ed energetica. Il paradosso, però, è che molti di quelli che sostengono queste tesi hanno poi posizioni contrarie agli impianti di trattamento. Parliamoci chiaro: non esiste economia circolare senza impianti di trattamento. Nel Lazio da anni pesa la situazione di Roma. Abbiamo avuto sindaci della Capitale che pensavano che tutto si potesse risolvere con la sola raccolta differenziata. Diciamo che determinate scelte sono state "pagate" da tutte le altre province. A cominciare da quella di Frosinone».
Il presidente della Saf ha argomentato: «Da tempo (ndr: un anno) tonnellate e tonnellate di rifiuti della Ciociaria vengono smaltite in impianti del Nord Italia. E questo ha dei costi enormi. Teniamo presente che i cittadini del Lazio pagano il 25% in più di Tari rispetto alle regioni del nord. La priorità è l'impiantistica. Tra pochi mesi ci sarà l'esaurimento dell'unica discarica operativa nel Lazio, quella di Viterbo. È un problema enorme. Il Lazio conferisce in discarica il 20% dei rifiuti prodotti (peraltro soltanto il 5% nel territorio regionale). Per avere un'idea, è importante il raffronto con altre realtà. In Lombardia finisce in discarica il 3,6% dei rifiuti, in Emilia Romagna il 5%. Parliamo di una materia assai delicata: a livello nazionale soltanto il 20% degli impianti progettati viene alla fine realizzato».
Quindi De Angelis ha continuato: «Fino a pochi anni fa la Ciociaria chiudeva il ciclo dei rifiuti nel proprio territorio. Oggi questo non succede». E non succede perché ormai da anni la provincia di Frosinone non ha una discarica di riferimento, visto che quella di Roccasecca si è esaurita». Fabio De Angelis ha rilevato ancora: «La tariffa dell'indifferenziato nel Lazio è più alta che nel resto d'Italia».
Quindi il numero uno della Società Ambiente Frosinone ha fatto capire che nelle prossime settimane ci sarà un'accelerazione. Ha notato De Angelis: «Siamo sicuri che il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca darà un'impronta netta al Piano rifiuti. Convocheremo in tempi rapidi l'assemblea della Saf: insieme ai sindaci-soci dovremo assumere delle scelte coraggiose. Affronteremo naturalmente il tema della tariffa».
Ha proseguito Fabio De Angelis: «Ho voluto ringraziare il presidente della Provincia Luca Di Stefano, perché dopo diciassette anni ha avuto il coraggio di dare attuazione a quanto era stato disposto nel 2006. Mi riferisco alle procedure per l'individuazione delle aree destinate ad ospitare gli impianti di smaltimento e di recupero. Un passaggio ineludibile per mettere fine alla logica della continua emergenza. Basta con un far west generalizzato. Il Lazio è agli ultimi posti in Italia sul versante dell'impiantistica. È su questo punto che si può e si deve invertire la rotta».
Fabio De Angelis è stato eletto presidente della Saf a luglio. In questi mesi ha studiato la situazione nei dettagli. Consapevole del fatto che sul tema dei rifiuti sia il Lazio che la provincia di Frosinone sono davvero ad un bivio. E che la Saf può giocare un ruolo da protagonista. Da dodici mesi l'immondizia prodotta in Ciociaria viene smaltita nei termovalorizzatori della Lombardia e dell'Emilia Romagna. Con un inevitabile aumento dei costi. Non fosse altro che per le spese di trasporto. A pagare un conto sempre più salato sono i cittadini, le famiglie, le imprese.
L'economia circolare è una locuzione che viene ripetuta come un "mantra" in ogni tipo di contesto. Però è evidente a tutti che senza gli impianti di trattamento non si va da nessuna parte. Senza girarci troppo intorno: si tratta di prendere scelte nette e probabilmente impopolari. La politica ha dimostrato di essere allergica a questo tipo di orizzonte. Ma è proprio il coraggio del decisionismo l'unico fattore che può fare davvero la differenza. Altrimenti si andrà avanti nella perenne logica dell'emergenza.
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