Spazio satira
La cerimonia
14.11.2023 - 20:47
Domenica scorsa nella chiesa del Giglio la messa per l'insediamento del nuovo parroco don Guido Mangiapelo e la consegna simbolica delle chiavi da parte di don Stefano Di Mario
Una mattinata di emozioni quella di domenica scorsa nella chiesa al Giglio di Veroli, dove è stato accolto il nuovo parroco don Guido Mangiapelo e salutato don Stefano Di Mario, nominato dal vescovo Ambrogio Spreafico parroco di Santa Maria della Valle e Santa Maria dell'Arendola a Monte San Giovanni Campano. Presenti numerosi parrocchiani, oltre alle confraternite Santa Maria del Giglio e della vicina Ferentino che ha accompagnato don Guido. Don Stefano ha consegnato, simbolicamente, le chiavi a don Guido, nuova guida delle comunità di Santa Giglio, San Michele, San Vito.
La messa, animata dal coro parrocchiale, è stata celebrata con altri sacerdoti e con don Marco Meraviglia, vicario foraneo della vicaria di Veroli-Boville-Monte San Giovanni Campano che ha portato i saluti del vescovo monsignore Ambrogio Spreafico. La comunità ha voluto affidare in una lettera il benvenuto a don Guido e il saluto a don Stefano. Parole che hanno fatto commuovere i due sacerdoti. Commozione anche durante il ringraziamento di una famiglia accolta da don Stefano e fuggita dalla guerra in Ucraina, dove è rimasto il papà a combattere, come ha sottolineato nelle poche parole, ma ricche di emozione, un bambino.
«Un saluto affettuoso di benvenuto a don Guido dalle nostre comunità e dalla casa della fraternità - hanno scritto i parrocchiani - Siamo felici di averla come pastore che farà parte di questa nuova famiglia. Con gioia le saremo accanto, non solo con le idee, le iniziative, ma soprattutto con la preghiera. Sarà il nostro pastore, padre, ma anche figlio adottivo, come è stato don Stefano e lo sarà sempre».
Il saluto poi a don Stefano. «Sono passati dieci anni da quella sera che un giovane sacerdote è arrivato qui per guidare tre comunità eterogenee. Pieno di tanto entusiasmo, che non hai perso mai don Stefano, di tanta voglia di crescere e maturare insieme alla tua famiglia. Nulla e nessuno ha fermato la tua speranza e sogno, far crescere ognuno di noi nella propria dimensione umana e spirituale. Grazie perché in questi anni sei stato per noi un padre, maestro, fratello».
Nella lunga lettera di ringraziamento per don Stefano è stata ricordata anche la sua opera di vicinanza alle persone in difficoltà, bisognose, ai sofferenti e le tante iniziative per aiutare anche chi è arrivato da terre lontane.
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