Spazio satira
In aula
12.11.2023 - 09:20
Una veduta del centro storico di Ferentino dove è avvenuta l'aggressione a dicembre del 2021
"Sporco negro, vattene". Questa una delle frasi che sarebbe stata rivolta a un ventenne della Guinea, pestato a dicembre del 2021 da un gruppo di persone, nel centro storico di Ferentino. A raccontare quello di cui sarebbe stato vittima, è stato proprio il giovane, ascoltato l'altro ieri nell'aula del tribunale di Frosinone. A giudizio, per l'aggressione, sono finite sei persone. Per cinque di loro l'accusa è di lesioni, per il sesto anche l'aggravante dell'odio razziale. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 24 gennaio. La vittima si è rivolta all'avvocato Antonio Ceccani.
La ricostruzione
Stando alle accuse il ventenne aggredito stava camminando sotto i portici quando sarebbe stato raggiunto alle spalle da uno degli indagati, un ventinovenne il quale aveva chiesto al ventenne di bere dalla bottiglia di birra che teneva in mano e sarebbe arrivato anche ad insultarlo esprimendo odio razziale nei suoi confronti per poi finire per avere un contatto con il ragazzo. Lo avrebbe colpito con un pugno. I fatti contestati risalgono a fine dicembre di due anni fa, a pochi giorni dal Natale.
Sempre stando alle accuse sarebbero poi arrivati i due ragazzi di ventitré anni, il ventunenne e un ventenne i quali si sono scaraventati contro il ragazzo di colore. Lo hanno preso a calci e pugni.
Successivamente il ventenne sarebbe stato colpito da un cinquantottenne, anche lui finito nel registro degli indagati. Lo avrebbe colpito con due calci sulla testa e uno sul volto.
Il ragazzo ha dovuto fare ricorso alle cure dei dottori. Sul posto sono arrivati gli operatori del 118 che con un'ambulanza hanno trasportato il giovane della Guinea all'ospedale "San Benedetto" di Alatri. La prognosi per lui è stata di 5 giorni.
Immediate le indagini dei carabinieri per risalire al gruppo che aveva pestato il giovane. L'attività investigativa, che si è avvalsa anche dell'ascolto di testimoni, e la contestuale acquisizione dei fotogrammi immortalati dagli impianti comunali di videosorveglianza installati in piazza Matteotti, ha consentito di ricostruire l'aggressione e di arrivare all'identificazione dei responsabili. Tutti sono stati, quindi, denunciati e finiti così nei guai con l'accusa di lesioni e nei confronti del ventinovenne anche l'aggravante dell'odio razziale. La parte offesa, come detto, è stata ascoltata l'altro ieri in udienza, e ha raccontato del pestaggio e degli insulti razzisti ricevuti, sostenendo che quelle frasi lo avrebbero ferito ancor di più dei calci e pugni ricevuti. Si torna in aula fra due mesi.
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