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L'udienza

Morto intossicato al pranzo di Natale. Nessuna certezza

Davanti al gup l'accusa chiede l'assoluzione per entrambe le imputate. Dalla perizia affidata dal giudice non è emersa prova certa della causa dell'intossicazione

Morto intossicato al pranzo di Natale. Nessuna certezza

Il pranzo di Natale del 2019 organizzato dal Comune di Ripi che ha portato all'intossicazione alimentare del 70% dei partecipanti e alla morte di Sossio Celli

Intossicazione al pranzo di Natale del Comune di Ripi del 15 dicembre 2019 la procura chiede due assoluzioni. Non si è riusciti, finora, a dimostrare origine e natura del decesso e dei malori. È quanto emerso all'udienza preliminare di ieri nel tribunale di Frosinone. L'accusa ha chiesto l'assoluzione della titolare del forno, a processo con il rito abbreviato, e il non luogo a procedere per la titolare dell'altra impresa alimentare. Entrambe sono finite sotto inchiesta per aver preparato il menù, dividendosi i compiti, a seguito del quale erano derivati l'intossicazione alimentare di circa il 50% dei partecipanti al banchetto, tenuto nella palestra di Ripi, con 305 ospiti, la morte di Sossio Celli, 86 anni, padre dell'ex sindaco, il ricovero di tre commensali nonché la malattia di 112 dei 158 partecipanti visitati.

Per chiarire la questione, il giudice per le udienze preliminari Antonello Bracaglia Morante aveva incaricato due periti il professor Saverio Potenza, di Tor Vergata, e il dottor Cesare Sarrecchia, specialista in malattie infettive. Questi nelle conclusioni hanno ipotizzato che la contaminazione degli alimenti potrebbe ricondursi a una preparazione anticipata dei cibi, alla inadeguata potenzialità di produzione delle imprese coinvolte, a una non corretta conservazione dei cibi cotti precedentemente con interruzione della catena del freddo e a un inadeguato riscaldamento degli stessi. I periti hanno sottolineato la sottovalutazione delle buone pratiche di fabbricazione. Tuttavia, hanno concluso nel senso che gli elementi a disposizione non consentono di arrivare a un giudizio, né in termini di certezza né di probabilità, sulla correttezza della preparazione dei pasti.

A quel punto è stata la stessa accusa a chiedere l'assoluzione per la titolare del forno per quanto riguarda il processo con rito abbreviato e il proscioglimento della titolare dell'altra azienda. Conclusioni alle quali si sono associate le difese, avvocati Giuseppe Casini, Pierpaolo Dell'Anno e Giorgio Igliozzi. In modo particolare, per quanto riguarda la posizione del forno, gli avvocati Dell'Anno e Igliozzi hanno evidenziato che non è possibile comprendere l'origine dell'intossicazione e se questa possa derivare da altri cibi, in particolare i dolci, portati da terze persone.

Negativi anche gli accertamenti del Nas nel forno. Evidenziata l'assenza di esami di laboratorio sui campioni biologici dei ricoverati. Conclusioni opposte per la parte civile rappresentata dagli avvocati Sandro Salera e Roberto Viri per la famiglia Celli. L'udienza è stata aggiornata a marzo per la decisione.

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