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La vicenda

Si finge un operatore delle Poste. Truffa da 2.500 euro

Con un falso messaggio delle Poste ha fatto credere a un uomo di Roma di essere stato vittima di un accesso abusivo sul suo conto

Si finge un operatore delle Poste. Truffa da 2.500 euro

È riuscito ad accedere abusivamente al sistema informatico delle Poste Italiane e ha raggirato un uomo di Roma riuscendo a far effettuare sul suo conto un postagiro di 2500 euro.
Scoperta la truffa, l'uomo, un trentatreenne di Frosinone, è finito nei guai. Concluse le indagini preliminari. Il frusinate deve rispondere delle accuse di truffa e sostituzione di persona. I fatti contestati risalgono a ottobre dello scorso anno. La competenza per le indagini è della Procura di Roma, mentre il tribunale di Frosinone per il dibattimento. L'indagato per la sua difesa si è rivolto all'avvocato Antonio Ceccani.

La ricostruzione
Stando alle accuse, il trentatreenne è riuscito a carpire le credenziali della vittima inviandole un falso messaggio delle Poste che la informava di un accesso abusivo al suo conto, contenente un link che il romano inavvertitamente ha aperto. Il ciociaro ha poi telefonato alla parte offesa spacciandosi per operatore di Poste Italiane sostenendo che c'era stato un accesso abusivo sul conto e che per annullare tale operazione avrebbe dovuto seguire le sue istruzioni. Lo avrebbe invitato, pertanto, ad inserire vari codici e numeri nell'apposita App di Poste Italiane, facendogli così disporre, a sua insaputa, sotto dettatura, quindi, del finto operatore, un postagiro di 2.490 euro sul conto.

Il romano, scoperto di essere stato raggirato, ha presentato denuncia. Il frusinate è finito così sotto accusa. Nei giorni scorsi l'avviso, da parte della Procura della Repubblica presso il tribunale di Roma, della conclusione delle indagini preliminari. Entro il termine di venti giorni, l'indagato ha la facoltà di presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa ad investigazioni del difensore, chiedere al pm il compimento di atti di indagini, nonché presentarsi per rilasciare dichiarazioni ovvero chiedere di essere sottoposto a interrogatorio.

Come in altre occasioni e come riportato anche sul sito di Poste Italiane, si ricorda che Poste Italiane S.p.A. e PostePay S.p.A. non chiedono mai in nessuna modalità (e-mail, sms, chat di social network, operatori di call center, ufficio postale e prevenzione frodi) e per nessuna finalità le credenziali di accesso al sito www.poste.it e alle App di Poste Italiane (il nome utente e la password, il codice posteid); i dati del carte (il PIN, il numero della carta); i codici segreti per autorizzare le operazioni (codice posteid, il codice conto, le OTP- One Time Password ricevute per sms).

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