Spazio satira
La vicenda
01.11.2023 - 13:00
Lo spaccio di droga. E i soldi da reinvestire nell'acquisto di immobili e nel business delle pompe funebri. Tanto da riuscire a vendere funerali a prezzi stracciati sbaragliando così la concorrenza. E chi non ci stava subiva minacce e intimidazioni, come una testa di maiale piazzata davanti all'agenzia funebre concorrente. Proprio per quest'ultima orribile vicenda, oltre che per una sfilza di altri reati, lunedì mattina sono finiti in carcere S. S. e L. S., di 55 e 35 anni, arrestati dagli agenti della squadra mobile della questura di Frosinone e dai loro colleghi del commissariato di Sora. Entrambi sono stati rintracciati in città e portati nella casa circondariale di Cassino; il trentacinquenne dovrà scontare la pena residua di 3 anni e 2 mesi, mentre il cinquantacinquenne una pena residua di 2 anni, 7 mesi e 28 giorni.
Gli ordini di carcerazione, emessi dalla Procura generale della Repubblica della Corte d'appello di Roma, scaturiscono dall'inchiesta denominata "Requiem" condotta dagli stessi poliziotti, nel corso della quale i due uomini furono sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per i reati di spaccio di stupefacenti, estorsione e rapina, commessi in concorso nel territorio del Sorano tra marzo e agosto del 2020.
"L'indagine - scrive la questura in una nota - evidenziò la pericolosità sociale dei due soggetti che, oltre a far parte di un sodalizio criminale, non disdegnavano di compiere altri reati di natura predatoria, intimorendo con comportamenti violenti le vittime e mostrando atteggiamenti spregiudicati nei confronti delle istituzioni".
Al termine dell'iter giudiziario, S. S. e L. S. sono stati condannati in via definitiva con sentenze inappellabili e ora dovranno scontare i rispettivi residui di pena.
Il blitz scattò nell'ottobre del 2020 quando la squadra mobile della questura di Frosinone e il gruppo di Frosinone della guardia di finanza smantellarono due distinti gruppi, prima alleati e poi nemici. Scattarono 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere, 10 agli arresti domiciliari, un obbligo di dimora e tre fermi per estorsione e un altro arresto in flagranza per il ritrovamento di un etto di cocaina e di 50.000 euro in una busta sottovuoto. Tra gli arrestati, tutti di Sora e altri di Napoli, Castelliri, Isola del Liri, Veroli, dell'Abruzzo, anche un ex calciatore del Sora calcio. L'operazione "Requiem" fu condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, che indagò sui contatti che uno dei due clan aveva intrapreso con la camorra.
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