La lettera
24.10.2023 - 17:00
Don Andrea Viselli
Con la talare nera, indossata indifferentemente in inverno come in estate, si riconosceva da lontano. Una veste, portata quale simbolo del suo servizio alla comunità, che don Andrea Viselli ha saputo cucirsi nell'animo prima ancora che sul corpo.
Perché il già parroco delle parrocchie di Veroli Centro, a detta dei tanti che lo hanno conosciuto e apprezzato, non "fa il prete": lo è, nel senso più elevato e puro del termine. Non stupisce, dunque, che la notizia del suo imminente trasferimento, nella pur vicina Monte San Giovanni Campano, abbia gettato scompiglio, come un fulmine a ciel sereno, tra i fedeli verolani che, nei sette anni della sua presenza in città, si sono fidati ed affidati alla sua guida spirituale.
«Il parroco passa, Cristo resta", ha commentato don Andrea nell'annunciare la sua partenza per un'altra parrocchia, confermando quanta saggezza e spirito di obbedienza possano trovarsi in questo giovane uomo che ha testimoniato la sua fede senza remore, timori o tentennamenti. E soprattutto senza mai scendere a facili compromessi, anche a costo di vedersi piovere addosso critiche e maldicenze, troppo occupato dal suo ministero per curarsi delle chiacchiere "sotte alla Loja". Vox populi vox dei.
E la voce popolare non si trattiene dall'affermare che Don Andrea Viselli ha operato per il bene del gregge affidato alle sue cure, salvaguardando le tradizioni religiose di Veroli, avviando, non senza fatica ma con lodevole perseveranza, il restauro del suo patrimonio sacro, donando ai bambini un parco giochi e restituendo agli adulti la gioia di tornare in Chiesa. Altre iniziative sarebbero partite, ed ora si guarda con speranza al successore che, si confida, sarà altrettanto operoso e solerte.
Morto il re viva il re? Non proprio, a giudicare da chi invoca una novella crociata al grido di "Don Andrea non si tocca!", anche per non disperdere l'encomiabile lavoro sin qui svolto. I parrocchiani hanno avviato una raccolta firme per mettere nero su bianco il loro affetto, l'immenso dispiacere del distacco, ma anche il rispetto per le decisioni del vescovo diocesano. Perché se è impossibile che la partenza venga scongiurata, è altrettanto impossibile negare che Veroli Centro spera in un ripensamento dell'ultimo minuto. In ogni caso, il vescovo può ben affermare di avere, tra i suoi pastori, chi sa testimoniare il Vangelo di Cristo, certo sull'esempio di chi è guida tra le guide.
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