Cerca

La situazione

Depuratore, non si può attendere

Miriam Diurni (Unindustria) parla di infrastruttura strategica per la crescita del settore industriale nell'anagnino. «Sarebbe una garanzia sia per l'ambiente sia per le imprese»

miriam diurni

Miriam Diurni presidente di Unindustria

La presidente di Unindustria, Miriam Diurni, è intervenuta ieri in merito alla realizzazione di un'importante infrastruttura, attesa da tempo immemore. Parliamo del nuovo depuratore di Anagni, atteso da trent'anni: quello che è stato definito come una grande incompiuta d'Italia, con un sperpero incredibile di soldi, ben venti milioni di fondi pubblici spesi per il depuratore che sarebbe fondamentale per la zona industriale.

«Si tratta di una infrastruttura indispensabile in un'area industriale tra le più importanti della regione Lazio, che occupa circa 7 8mila persone – dichiara la Presidente di Unindustria Frosinone Miriam Diurni, che ha preso la parola nel corso di un servizio realizzato questa mattina dalla trasmissione televisiva "Buongiorno Regione" di Rai3 -. In questa zona sono stati persi investimenti non solo per la mancanza del depuratore, ma anche per il problema legato alla Valle del Sacco e al Sin.
Certamente, il depuratore sarebbe una garanzia sia per l'ambiente che per le imprese stesse, pertanto auspichiamo che dopo il tavolo tenuto in Comune ad Anagni con il sindaco, Unindustria, la Regione Lazio e Acea, che dovrebbe gestire la struttura, la Regione rispetterà l'impegno preso di stanziare circa 15 milioni per la messa in funzione di quest'importante opera, per la quale tutto il territorio, imprese ma anche cittadini, non possono più attendere».

La storia del depuratore è una delle tante opere rimaste incomplete: negli anni ‘90 la Regione Lazio ha realizzato il depuratore in zona Asi, nel territorio del Comune di Anagni, concludendo i lavori in data 12 novembre 1992; l'impianto, di proprietà della Regione, non è però entrato in funzione a causa del sovradimensionamento della parte relativa ai reflui civili e industriali effettivamente prodotti e collettabili, nonché per la mancanza dell'ultimo tratto dei collettori fognari e di alcune necessarie apparecchiature. Tra lavori per la ristrutturazione e adeguamento dell'impianto, nonché questioni burocratiche, si è arrivati ad oggi, senza che il depuratore sia entrato in funzione.

La questione è di stringente attualità, perché si tratta di attivare un'infrastruttura ritenuta strategica per favorire anche il riuso delle acque ed il loro migliore trattamento. La speranza è che l'appello della Diurni produca un effetto positivo.

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione