Spazio satira
Lo studio
23.08.2023 - 18:00
Le tombe volsche riemerse durante uno scavo a De Matthaeis, sotto un particolare delle terme di via San Giuseppe, un corredo funerario e le mura dell'ex castello di Selva dei Muli
Chi ha mai detto che Frosinone non ha un patrimonio archeologico? Il sottosuolo, nel corso dei secoli, ha riservato e, per certi versi, continua a riservare interessanti sorprese.
In ordine di tempo si ricorda il monumento funerario di epoca romana alla rotatoria di Brunella o le terme ritrovate in via San Giuseppe in prossimità del Cosa. Ma la memoria riporta indietro ai tempi del ritrovamento dei resti dell'anfiteatro (ora sotto un palazzo in viale Roma), della tomba in via Sant'Angelo, di sepolture di epoca romana e volsca. Ma non sempre i ritrovamenti sono stati tenuti nel dovuto conto, in alcuni casi, in passato, sono stato distrutti, in altri, più recentemente, risotterrati per conservarli e per mancanza di fondi per la loro valorizzazione in chiave turistica.
Una mappatura dei ritrovamenti archeologici avvenuti a Frosinone - pur con qualche mancanza - è ora offerta dal Geoportale nazionale per l'archeologia che raccoglie i dati delle indagini archeologiche effettuate sul territorio nazionale. Un'impresa che però non è ancora terminata, per cui tanti altri beni andranno ancora caricati nel portale.
La consultazione è abbastanza agevole e suddivisa in quattro categorie (interventi di tutela, scavi realizzati da enti di ricerca, beni nel catalogo generale dei beni culturali e altre banche dati). «Obiettivo primario del progetto - si legge - è la creazione di una carta archeologica dinamica del territorio nazionale, facilmente implementabile nel tempo, di accesso libero e di facile consultazione, aperta al riuso e all'integrazione da parte di tutti gli utenti».
Sono tanti i siti censiti nel geoportale, di epoca arcaica, volsca, romana e medievale, per lo più concentrati intorno al fiume Cosa, nella parte alta della città e nella zona dell'aeroporto.
C'è il villaggio dell'Eneolitico con un imponente sistema difensivo, emerso a Selva dei Muli durante i lavori di realizzazione dell'abortito interporto. Un insediamento che risale a 3.000 anni prima di Cristo. Sempre a Selva dei Muli ci sono i resti di un castello di epoca medievale.
Un altro insediamento, di epoca romana, con 20 capanne e due pozzi, è emerso a De Matthaeis. È stato datato tra il VI e il V secolo a.C. Nei pressi della villa comunale ritrovati "resti o prosecuzione dell'impianto termale".
Sempre lì vicino è stata scoperta, nel 2000, una porzione di basolato e dei "setti murari riconducibili al vicino impianto termale" di età romana. Altro insediamento in zona Fontanelle con sepolture del VII secolo a.C. e diverso materiale di uso domestico. Il sito fu abbandonato con la conquista romana di Frusino. Resti della via Latina sono emersi in più punti.
Altri resti in via La Botte, nel 2005: è la stessa area dove, in precedenza, sono stati "ritrovati oggetti ornamentali in oro e una statua in marmo, dei quali tuttavia non si ha più traccia. L'insediamento è riferibile a un periodo compreso tra l'età tardo-repubblicana e la prima età imperiale".
In via Mola, negli anni ‘60, era visibile un breve tratto di acquedotto. Sempre in quella zona, risulta un insediamento della media età del bronzo e una necropoli. Si aggiungono poi l'arcata centrale del ponte di epoca romana e il ritrovamento di diverse monete nonché di un cippo con iscrizione.
Tanti beni sono tombe: 26 sepolture di epoca volsca provengono da De Matthaeis. Altre, di epoca volsca, sono emerse in viale Mazzini. Sepolture databili al VII secolo a.C. sono emerse durante i lavori di costruzione della caserma dei carabinieri nel 1958. Al campo sportivo recuperato il corredo di una tomba di epoca tra il VI e V secolo a.C. Distrutte, invece, "numerose tombe a cappuccina di età tardo-arcaica" emerse sempre in zona campo sportivo. Tre sepolture riemerse vicino al fosso del rio Cavariccio, una con lo scheletro, e "un frammento di laterizio con bollo circolare M[...] Fec(it) sicuramente di epoca imperiale". Sepolture a fossa riemerse pure tra via Marittima e via Ciamarra.
Tombe a fossa di età romano imperiale in via Le Noci, a cappuccina e a cassone in via Tumoli, in zona aeroporto, un'urna cineraria in terracotta e una cuspide di lancia, in via Landolfi, risalenti tra il VII e il IV secolo a.C., quattro sepolture, tra cui un bambino e un corredo funerario provengono da De Matthaeis, databili tra il VI e il V secolo a.C. Due sepolture del V secolo a.C. provengono dalle Fontanelle. Numerose sepolture a fossa semplice e a cappuccina nel 1963 a De Matthaeis "furono ritrovate e in seguito distrutte". Solo sette furono in parte recuperate: "le sepolture sono riferibili all'età tardo arcaica e possono essere considerate come il proseguimento a nord-ovest della cosiddetta necropoli di De Matthaeis". Altre sepolture romane sono emerse dall'ex consorzio agrario.
Un'altra di età romana è stata trovata in via Maria negli anni ‘70. Un sarcofago di marmo, oggi disperso, fu rinvenuto in via San Giuseppe nel 1848. Non distante, nel 2011, c'è stato il ritrovamento di 12 sepolture con anfore a corredo risalente tra il VI e il V secolo a.C. Una tomba e una struttura muraria provengono da via San Simeone.
Ritrovate diverse fornaci, ai Cavoni, mentre in via Moro sono stati trovati scarti di fornace. Una cisterna di grandi dimensioni, di età romana, "venne distrutta" durante i lavori di costruzione della Sr 214 via Maria. Altre erano in via Ciamarra e in via Battisti, due in via Ferarrelli (dove furono trovati anche resti di un mosaico, delle colonne di un edificio pubblico di età repubblicana, un'antefissa del VI secolo a.C., una struttura muraria di una taberna del II secolo d.C. e un tratto di basolato).
Materiale ceramico di età arcaica è affiorato in prossimità del laghetto di Maniano negli anni ‘70, in via Marittima, in viale Europa, alle Fontanelle, in via Ferrarelli e durante la costruzione dell'ex ospedale e del Nestor. Resti di opere murarie segnalati sul versante nord-est, in località Le pantane.
Una "statua in marmo di dimensioni maggiori del reale, di ottima fattura e attribuita al dio Marte" è riemersa da Colle Marte, nel 1744. Per recuperarla furono distrutte alcune strutture. Due statue, una acefala, di un personaggio di rango, e una di un fanciullo del I secolo d.C. stavano in piazza Garibaldi. Ritrovata una grotta ipogea in via Angeloni, da dove provengono anche monete e alcuni basoli della via Latina.
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