Spazio satira
L'analisi
21.08.2023 - 13:00
Saranno 157,71 i milioni di euro del Pnrr tagliati per la provincia di Frosinone, i progetti ora andranno rifinanziati con altri fondi
Il taglio dei fondi del Pnrr annunciato dal governo colpisce anche la Ciociaria. La provincia di Frosinone risultava assegnataria di 366,6 milioni di euro per il piano di ripresa e resilienza. Ora, a seguito della revisione, saranno definanziati 157,71 milioni di euro.
Nel resto del Lazio per Latina risultavano 276,75 milioni di euro e ora si trova con una taglio di 110,45 milioni, Viterbo da un importo complessivo di 231,49 milioni registra una decurtazione di 87,13 milioni, mentre Rieti dai 158,14 milioni si vede definanziare 76,22 milioni. Discorso a parte per Roma che aveva quasi 2,3 miliardi di euro e registra una flessione di 718,3 milioni.
«Ai comuni e alle città metropolitane sono stati assegnati oltre 36 miliardi di euro - si legge nel portale Openpolis - Grazie al lavoro svolto dalla fondazione Ifel è possibile capire come questi fondi si distribuiscono provincia per provincia. Il territorio dove sono stati assegnati più fondi è quello di Roma (2,3 miliardi). Seguono Napoli (1,8 miliardi) e Milano (1,4 miliardi). Ammontano invece a 13,5 miliardi gli importi legati a progetti inizialmente finanziati con i fondi del Pnrr e che adesso dovranno essere ricollocati sotto altre voci di spesa. In valori assoluti, il territorio maggiormente penalizzato da questa decisione del governo è Napoli (824,8 milioni), seguito da Roma (718,3 milioni) e Torino (493,6 milioni). Se però consideriamo la percentuale di fondi "persi" rispetto a quanto inizialmente previsto, possiamo osservare che il danno più significativo lo fa registrare la provincia di Pistoia (-67,7%). Seguono Biella (-66,7%) e Alessandria (-65,1%)».
Sempre Openpolis evidenzia che «il ministro Fitto ha assicurato che i progetti interessati dal taglio saranno comunque finanziati con altre fonti, tra cui i fondi europei per la coesione, i fondi strutturali europei e il fondo complementare. Sorgono comunque alcune perplessità su tutta questa operazione. Ad esempio, un dossier realizzato dai servizi studi di Camera e Senato ha avanzato dubbi sull'effettiva capacità dell'esecutivo di intercettare le risorse».
Critiche al taglio sono state espresse dall'Anci, l'associazione dei Comuni. Dopo l'incontro con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, il presidente dell'Anci Antonio De Caro così ha commentato: «Della proposta di definanziamento da parte del governo non si capisce la ragione e non c'è stata alcuna spiegazione da parte del ministro. Parliamo di opere cruciali per le nostre città, interventi per le periferie che potranno risanare situazioni sociali ed economiche difficili: perché dobbiamo metterle a rischio con un cambio immotivato della fonte di finanziamento? Al ministro abbiamo anche segnalato il rischio grave di suscitare un clima di sfiducia dei cittadini verso lo Stato. Il ministro Piantedosi ha solo ribadito che le opere si faranno e che il governo le considera un obiettivo importante. Apprezziamo l'affermazione da parte un ministro che stimiamo e ne prendiamo atto, ma purtroppo rimane un impegno generico che non ci rassicura».
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