Spazio satira
La polemica
21.08.2023 - 15:00
L'Uspp ha sollecitato una rapida soluzione del problema
«Da tempo oramai segnaliamo la impossibilità del personale in servizio al nucleo di Frosinone di vedersi corrispondere le missioni e buoni pasto da oltre 11 mesi, ma a quanto pare non per mancanza di fondi ma perché la sede del Carcere di Frosinone non avrebbe un ragioniere che lavori le centinaia di pratiche pendenti, così come il Nucleo di Roma al cui personale non corrisponde gli straordinari lavorati per intero e complessivamente per qualche decina di migliaia di euro». È quanto dichiara Daniele Nicastrini Segretario regionale Uspp Lazio, che sulla vicenda a luglio ha chiesto l'intervento del Provveditore regionale dell'Amministrazione Penitenziaria da cui i nuclei dipendono funzionalmente.
«Attualmente le circa 200 unità appartenenti ai due nuclei e stanziali presso il complesso penitenziario di Roma Rebibbia e il carcere di Frosinone, lamentano di avere difficoltà a sostenere le spese familiari dovendo anticipare quasi da due anni anche le spese per i servizi svolti nelle aule di giustizia, nei trasferimenti dei detenuti in altri istituti ecc... - continua Nicastrini - per una mancanza dell'amministrazione in questo caso delle Direzioni di appartenenza, ma anche per un inspiegabile inerzia del Provveditorato regionale da cui dipendono funzionalmente».
In questi giorni l'Unione Sindacati Polizia Penitenziaria del Lazio ha lamentato anche le continue aggressioni, le carenze di personale che impediscono il rispetto degli orari ordinari, costringendo il personale ad effettuare doppi turni e anche in orari notturni. Gli orari prolungati interessano anche chi opera nei servizi di traduzioni e piantonamento dei detenuti.
«Ogni giorno, il Nucleo cittadino di Roma e quello Provinciale di Frosinone garantiscono decine di traduzioni per garantire le udienze presso i tribunali e trasferimenti di vario tipo, compreso i piantonamenti dei detenuti ed internati e sulla vicenda segnalata, interviene anche il Presidente Uspp Giuseppe Moretti che ritiene assurdo che ad oggi siamo costretti ancora a chiedere il rispetto di chi si sacrifica ogni giorno nell'ambito del servizio traduzioni e piantonamenti, sollecitando nuovamente» la risoluzione del problema.
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