Lo studio
13.08.2023 - 16:00
Le famiglie ciociare continuano a indebitarsi. Ma lo fanno meno rispetto al resto dell'Italia e del Lazio. E cresce il rischio usura.
Davanti a un simile scenario, la Cgia paventa il rischio dell'usura: «Sebbene il numero delle denunce alle forze dell'ordine di questo reato sia da tempo in calo, non è da escludere che l'incremento dei debiti delle famiglie spinga più di qualcuno a rivolgersi agli usurai che, da sempre, sono più "disponibili" di chiunque altro, soprattutto nei momenti economicamente più difficili. Difficilmente chi è caduto nella rete degli strozzini si rivolge alle forze dell'ordine. Le vittime, molto spesso, sono minacciate ed hanno paura per la propria incolumità fisica e per quella dei propri cari. Chi rivuole i propri soldi, infatti, non si fa alcuno scrupolo».
Tra le cause dell'incremento dei debiti si evidenziano l'inflazione in risalita e l'incremento del costo dei mutui. Per la Cgia «la situazione è critica, ma ancora sotto controllo. È probabile che l'incremento dei debiti sia in parte riconducibile alla forte ripresa economica nel biennio 2021-2022. Le aree provinciali più esposte economicamente, infatti, sono anche quelle che presentano i livelli di reddito più elevati. Sicuramente in queste realtà tra gli indebitati ci sono anche nuclei appartenenti alle fasce sociali più deboli.
Altra cosa, invece, è interpretare i dati del Mezzogiorno; in termini assoluti la situazione è meno critica che nel resto del Paese, anche se il peso dell'indebitamento delle famiglie più povere è sicuramente maggiore che altrove. I dati dell'Istat ci dicono, inoltre, che le crisi che si sono succedute dal 2008 in poi hanno aumentato il numero dei nuclei familiari in difficoltà economica, visto che gli effetti di questi choc economici hanno aumentato il divario tra poveri e ricchi».
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