Spazio satira
Il caso
07.08.2023 - 13:00
Il depuratore incompiuto nella zona industriale di Anagni
Il depuratore mai entrato in funzione mette a rischio la sopravvivenza delle aziende. Ne è convinto il sindaco Daniele Natalia, che a margine delle iniziative legate alla caratterizzazione e bonifica dei terreni inclusi nella perimetrazione Sin, ritiene l'attivazione del depuratore una condizione indispensabile per il rilascio delle autorizzazioni richieste che, sottolinea il sindaco, si stanno accumulando sulle scrivanie dei tecnici comunali.
Allarmi inascoltati
L'Sos per il depuratore è stato anche lanciato e rilanciato da Miriam Diurni, presidente di Unindustria, che aggiunge ai solleciti sottoscritti da Natalia vibranti esortazioni ai responsabili dello stallo. Per motivazioni diverse, ma non stridenti, anche gli ambientalisti locali puntato il dito sul desolante spettacolo di un impianto invaso dalle erbacce e puntualmente visitato dai grassatori che danneggiano e asportano preziose componenti.
Trent'anni di impasse
Ricordiamo la cronistoria della grande incompiuta. Negli anni ‘90 la Regione Lazio realizzò il depuratore in zona Asi concludendo i lavori nel 1992. L'impianto non entrò in funzione per carenze nei collettori finali, poi l'inchiesta "Mani pulite" lo bloccò del tutto. In seguito furono effettuati diversi lavori, affidati nel 2005 ad Acea Ato 5 per un importo di 3.606.131 euro. Con delibera del 3 agosto 2007 la Regione Lazio approvò lavori per altri 4.000.000. Nel marzo 2012, acquisito il parere del Ministero dell'ambiente, fu affidata la gestione provvisoria dell'impianto al Consorzio Asi, il quale realizzò ulteriori lavori, conclusi e collaudati il 3 luglio 2014. Il 26 ottobre 2016, il responsabile degli interventi impegnò la somma di 130.968 euro, al netto di Iva, a favore del Consorzio Asi, quale contributo alle attività di avvio e gestione del depuratore. Il 7 marzo 2017 venne approvato dalla Regione lo schema per la presa in carico e l'avviamento dell'impianto di depurazione di Anagni.
E l'attesa continua
Un impianto che, idoneo al trattamento sia dei reflui industriali che dei reflui civili, nonostante brindisi e passerelle, non è ancora entrato in funzione. E pensare che oltre a servire le industrie, eliminerebbe i costosi impianti a servizio dei cittadini di Anagni, Sgurgola e probabilmente di Paliano.
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