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La vicenda

Giro di false residenze, quarantasette persone nei guai

Nel mirino degli investigatori titolari di agenzie immobiliari, vigili urbani, un avvocato e un ex sindaco. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 8 novembre

Giro di false residenze, quarantasette persone nei guai

L'ingresso del tribunale di Frosinone

Permessi di soggiorno o ricongiungimenti per bengalesi che non ne avevano i requisiti, sotto accusa 47 persone. Nel mirino degli investigatori sono finiti titolari di agenzie immobiliari e di appartamenti ubicati in mezza provincia, un avvocato di Frosinone, cinque vigili urbani in servizio nei comandi di Frosinone, Anagni, Veroli, Fiuggi e Trivigliano, il comandante di Fiuggi, un assistente capo in forza al commissariato della città termale nonché l'ex sindaca di Torre Cajetani (ma in qualità di ufficiale dell'anagrafe). La procura contesta fatti relativi agli anni 2018-2019.

L'udienza è stata aggiornata al prossimo 8 novembre per l'audizione di un imputato. In quella data discuterà anche il pm, oltre ad alcuni difensori. Tutti faranno l'ordinario. Altra data fissata per la discussione al 20 dicembre. Un imputato straniero è irreperibile ed è stata stralciata la posizione con sentenza di non luogo a procedere così come dispone la riforma Cartabia.

L'inchiesta
L'inchiesta, nata da Fiuggi e condotta dal commissariato di polizia, aveva indotto la procura del capoluogo a chiedere delle misure restrittive (gli arresti domiciliari), rigettate dal gip che poi aveva rimesso le carte per competenza alla Dda di Roma sul presupposto che fosse configurabile il reato associativo. Anche le nuove misure avanzate dai pm capitolini (questa volta i divieti di dimora) erano state respinte, quindi l'inchiesta è tornata in Ciociaria.

Contestati, a vario titolo, i reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, corruzione, omessa denuncia e favoreggiamento personale. Le indagini si sono focalizzate principalmente su alcuni personaggi, un agente immobiliare di Fiuggi, un bengalese residente a Roma che aveva il compito di procacciatore di immigrati (ma gli intermediari erano almeno una decina) interessati a regolarizzare la loro posizione.

Questi ultimi, stando alle accuse, si appoggiavano ai proprietari degli immobili in vari comuni quali Frosinone, Acuto, Alatri, Anagni, Collepardo, Ferentino, Fiuggi, Fumone, Patrica, Pofi, Serrone, Torre Cajetani, Trivigliano e Veroli nonché a Terracina e a società titolari degli appartamenti. Con la complicità, in alcuni casi, di 5 vigili urbani deputati a fare controlli a Frosinone, Anagni, Fiuggi, Trivigliano e Veroli - sostiene l'accusa - venivano firmati falsi verbali di accertamento della residenza o, in altri casi, alterati gli accertamenti risultati negativi. In altre pratiche veniva falsamente riportata l'idoneità abitativa dell'immobile - a volte privo degli allacci ai servizi - a ospitare gli immigrati. In tal modo, soprattutto bengalesi, ma anche pachistani, afghani, indiani e egiziani potevano ottenere - il sospetto dell'accusa è pagando - l'iscrizione al registro dei residenti e contratti di comodato d'uso finalizzati a ottenere il rilascio del permesso di soggiorno, il rinnovo o il ricongiungimento familiari con moglie, mariti e figli rimasti nei Paesi d'origine.

Gli indagati, che respingono le accuse, ritenendo corretto l'operato, sono assistiti dagli avvocati Giuseppe Spaziani, Angelo Testa, Tony Ceccarelli, Valentina Dori, Adriana Fiorillo, Marilena Colagiacomo, Costantino e Fabrizio Ambrosi, Plinio Bianchi, Sandro Di Meo, Cristina Magistri, Carla Serra, Antonella Salemme, Marco Martini, Umberto Pallone, Federico Fortunato, Rachele Ludovici, Alfonso Santangeli, Antonio Ceccani, Massimo Ciullo, Enrico Pavia, Marco Maietta, Robverto Filardi, Fulvio Giorgilli, Giuseppe Covino, Massimo Terrinoni, Alessandreo Marescotti, Alioska Baccarini, Lawrence Okechukwu Osondu, Francesco Brucciero e Irene Sofia.

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