Spazio satira
Il focus
12.07.2023 - 16:30
Il Lazio è la quarta peggior regione per numero di reati ambientali. A rilevarlo il nuovo Rapporto Ecomafia 2023, realizzato da Legambiente e presentato ieri alla Camera dei deputati, che racchiude i reati ambientali registrati da tutte le forze dell'ordine nel corso del 2022. Legambiente Lazio rileva come nella regione il quadro complessivo sia estremamente negativo relativamente a tutti i parametri, segnando anche un peggioramento rispetto all'edizione precedente del rapporto, nel quale il Lazio occupava la quinta posizione. Il numero complessivo di reati registrati è di 2.642 reati, 2.183 le persone denunciate, 29 gli arresti, 812 i sequestri, 4.651 gli illeciti amministrativi e 4.848 le sanzioni amministrative.
Per il secondo anno consecutivo la peggiore provincia a livello nazionale è Roma, con 1.315 reati e 1.952 illeciti amministrativi. Frosinone è venticinquesima, con 280 reati, 230 persone denunciate, 5 arresti e 46 sequestri. «Le ecomafie aggrediscono in maniera pesantissima il territorio della nostra regione, con lo smaltimento illecito dei rifiuti ma anche con l'abusivismo edilizio, i reati contro la fauna, gli incendi boschivi e i reati contro il patrimonio culturale – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – E un allarme viene in particolare dal territorio della città metropolitana di Roma che rimane, per il secondo anno consecutivo, la peggiore delle province in tutta Italia per i numeri complessivi, consolidando il suo triste primato».
Secondo i dati del rapporto, per le sole illegalità nel ciclo dei rifiuti, il Lazio è la terza peggior regione, con 543 reati, 679 persone denunciate, 17 arresti, 217 sequestri, 834 illeciti amministrativi e 859 sanzioni amministrative. In questo ambito Frosinone rientra tra le venti peggiori province, occupando la quindicesima posizione, con 83 reati e 83 illeciti, 129 persone denunciate, 2 arresti e 32 sequestri. La provincia di Roma, seconda soltanto a Napoli, con 288 reati e 335 illeciti amministrativi è seconda. Latina occupa l'ottavo posto con 108 reati e 223 illeciti. In provincia di Viterbo, invece, i reati sono stati 39, mentre a Rieti 20. Il Lazio, inoltre, è al quarto posto per il numero di incendi in impianti di trattamento dei rifiuti con 144 roghi negli ultimi dieci anni.
Altro ambito preso in esame quello del ciclo del cemento illegale. Anche in questo caso il Lazio, al settimo posto, è tra le regioni peggiori, con 729 reati, 820 persone denunciate, 4 arresti, 176 sequestri, 1.351 illeciti amministrativi e 1.589 sanzioni amministrative. I reati legati al ciclo del cemento illegale registrati in provincia di Frosinone sono stati 70, con 90 persone denunciate e cinque sequestri. Roma, all'ottavo posto tra le province peggiori, ha fatto registrare 216 reati e 265 illeciti amministrativi. Latina è all'undicesimo posto con 192 reati e 448 illeciti. In provincia di Rieti i reati di questo tipo sono stati 44 e in provincia di Viterbo 32.
I reati contro la fauna registrati nel Lazio sono stati 694, facendo guadagnare alla regione il secondo posto tra le peggiori. Tra le province italiane il triste primato per questo tipo di illeciti va a Roma, in cui si contano 589 reati. Quelli registrati in provincia di Frosinone, al quarantesimo posto della classifica provinciale, sono stati 21, con tre persone denunciate e cinque sequestri. Sono stati 17 i reati registrati a Rieti e 16 a Viterbo.
Altro classifica inserita nel rapporto quella relativa agli incendi boschivi. Nel Lazio nel 2022 sono stati colpiti da roghi colposi o dolosi 4.323 ettari di terreno. Tra le province laziali la peggiore risulta Latina, che occupa il sesto posto a livello nazionale, in cui nel corso dello scorso anno sono divampati 128 incendi. Frosinone, all'undicesimo posto, conta 106 reati legati agli incendi, con 8 persone denunciate, 3 arresti e 4 sequestri. La provincia di Viterbo è al tredicesimo posto con 101 incendi colposi o dolosi, quella di Roma al venticinquesimo, con 74 reati, e quella di Rieti al ventiseiesimo con 70 incendi.
«Ci rivolgiamo alla Regione chiedendo urgentemente l'istituzione di un nuovo Osservatorio Ambiente e Legalità – commenta Roberto Scacchi – per investire sulla legalità e dare possibilità alla cittadinanza di denunciare velocemente ogni illecito. Ma ci rivolgiamo anche a tutti i Comuni – continua – perché ciascuno per propria parte faccia in modo che ogni occhio sia vigile contro la presenza così corposa delle ecomafie del Lazio, e perché non si lascino spazi all'azione degli ecomafiosi, costruendo, in particolare sulla gestione dei rifiuti, una filiera sana nel solco delle regole di sostenibilità e dell'economia circolare. Non possiamo infine che ringraziare l'eccellenza di tutte le nostre forze dell'ordine – conclude – per l'enorme lavoro di contrasto e denuncia che mettono in campo quotidianamente».
A commentare i dati del Rapporto anche il presidente del Centro di azione giuridica nazionale e regionale del Lazio di Legambiente, Diego Aravini. «Con questi nuovi dati che emergono dal Rapporto Ecomafie non si può che rafforzare l'azione giuridica della nostra associazione con esposti, denunce, azioni di salvaguardia, monitoraggi del territorio – sottolinea – Per farlo chiediamo la collaborazione attiva di tutti quei professionisti che vogliano rendersi protagonisti di un grande contrasto alle ecomafie, perché si generi un'azione collettiva di impegno sociale e cittadinanza attiva, che è architrave imprescindibile nella costruzione di percorsi di legalità nella nostra regione».
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