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La vicenda

Figlio violento a processo per minacce di morte contro la madre. Ma lo perdona

Ieri è stata ascoltata la parte offesa. La donna ha voluto dargli un'altra possibilità ritirando la denuncia. Il giudice ha accolto la richiesta dell'avvvocato

Figlio violento a processo per minacce di morte contro la madre. Ma lo perdona

L'ingresso del tribunale di Frosinone

Aveva sperato fino all'ultimo che il figlio potesse cambiare atteggiamento, Ma gli insulti, le minacce, erano continui. E così era stata costretta a denunciarlo. Lui, un quarantenne, era finito a processo. Ieri in udienza, nel tribunale di Frosinone, è stata sentita la parte offesa, la madre.

La donna ha voluto dare un'altra opportunità al figlio, che attraverso anche il suo legale, Antonio Ceccani, si dice cambiato e pentito per quanto ha fatto vivere alla madre. La donna ha voluto dare fiducia all'uomo e ha ritirato la denuncia. Il giudice ha accolto la richiesta e per il quarantenne è stato assolto dalle accuse.

I fatti
I fatti contestati al quarantenne risalgono all'estate di due anni fa. In diverse occasioni, stando alle accuse, avrebbe minacciato di morte e insultato la madre, facendola vivere nell'ansia e nella paura.
In un'occasione avrebbe anche tentato di scaraventarle una sedia contro. Azioni che hanno fatto temere la donna per la sua incolumità. La mamma è stata così costretta a denunciare il figlio. Dopo tutti gli accertamenti del caso il quarantenne è finito a processo con l'accusa di minacce nei confronti della madre. Per la sua difesa si è rivolto all'avvocato Antonio Ceccani.

Ieri, nel tribunale di Frosinone, come detto è stata sentita la madre che ha raccontato quanto subito dal figlio, ma allo stesso tempo ha voluto dare lui una seconda possibilità. Lo ha perdonato delle minacce e degli insulti che è stata costretta a subire e che l'hanno fatto vivere in uno stato di ansia e paura. Confida nelle parole del figlio e del suo cambiamento. Si è conclusa con un sospiro di sollievo, dunque, la vicenda giudiziaria per il quarantenne che ora dovrà dimostrare davvero di essere pentito e, soprattutto, cambiato.

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