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Le polemiche

Mancano i medici. Chiude il reparto di psichiatria dell'ospedale "Spaziani"

I sindacati Cisl Fp e Uil Fpl si oppongono alla decisione della Azienda sanitaria locale, valida, al momento, fino a settembre

ospedale frosinone

L'ospedale

Chiude il reparto di Psichiatria dell'ospedale "Fabrizio Spaziani" di Frosinone. Almeno fino a settembre. L'Azienda sanitaria locale deve fare i conti con la carenza di medici e, se in altri casi ha avuto la possibilità di riorganizzare i reparti a rischio, stavolta sembra non ci siano state alternative. Sulla questione il duro intervento dei sindacati, che chiedono interventi risolutivi. «Una decisione incomprensibile e inaccettabile». La denuncia arriva dal segretario generale della Cisl funzione pubblica di Frosinone, Antonio Cuozzo.

«La struttura – spiega – sarà sostituita da un servizio di day hospital con dodici posti letto. Ciò sta a significare che i pazienti saranno costretti a rimanere al pronto soccorso ed essere poi smistati in altre strutture sanitarie. Tutto questo è inaccettabile – contesta – e rappresenta un fatto gravissimo per l'ospedale del capoluogo di provincia». Cuozzo sottolinea, inoltre, come il sindacato abbia più volte sollevato ed evidenziato il problema della carenza dei medici, alla base del quale è stata assunta la decisione della chiusura. «Non si può continuare a programmare la sanità in modo approssimativo – continua – C'è bisogno di mettersi subito al lavoro per risolvere la cronica carenza di personale che non riguarda solo i medici ma tutto il comparto sanitario. Da più di un decennio – aggiunge – la sanità ciociara continua a essere il fanalino di coda senza avere un programma serio di sviluppo».

La Cisl Fp avanza, dunque, alla Regione una richiesta di intervento e una convocazione urgente delle sigle sindacali. «È necessario che si lavori in modo unitario – conclude Cuozzo – per risolvere questo cronico problema e uscire definitivamente da un modello sanitario regionale che continua a essere Roma centrico». Sulla questione interviene anche la Uil Fpl di Frosinone che denuncia un mancato riscontro alle richieste dei mesi scorsi in merito alla possibilità di chiusura del reparto.
«Con un'istanza del 5 maggio scorso – dichiarano il dirigente sindacale Massimiliano Mastroianni e il segretario generale Maurizio Palombi – avevamo denunciato e chiesto spiegazioni in merito alla paventata chiusura del servizio. E, nostro malgrado, dobbiamo denunciare l'assoluto silenzio degli organi preposti. L'Asl non ha fornito alcun chiarimento né, tantomeno, posto in essere iniziative tese a sconfessare le legittime preoccupazioni dell'utenza, dei medici, degli infermieri e, più in generale, di tutti gli operatori sanitari, fatte proprie da questa sigla sindacale».

Il sindacato rivendica, inoltre, di aver già in passato presentato proposte per una riorganizzazione. «Abbiamo più volte invitato gli organi preposti – spiegano – a porre rimedio alla denunciata carenza di personale con iniziative come reperire personale medico da graduatorie di concorsi già espletati nei mesi scorsi, oppure una ricognizione all'interno dello stesso dipartimento. È inutile ribadire l'importanza strategica e non solo della presenza del servizio psichiatrico all'interno dell'ospedale di Frosinone – continuano – Si tratta di un servizio da sempre impegnato nella cura e nell'assistenza di persone con malattie particolarmente gravi e debilitanti, anche di grosso impatto sociale, e rappresenta uno dei reparti più importanti della sanità ciociara, essendo volto alla cura di persone, in alcuni casi e per alcune patologie, con prognosi particolarmente gravi. L'auspicio sarebbe stato quello di mantenere fermo tale servizio anche in considerazione della volontà più volte esternata della Asl, ma anche dalla politica locale, di ottenere per l'ospedale di Frosinone il riconoscimento di Dea di secondo livello. Con la conferma della chiusura del reparto psichiatrico di Frosinone – concludono – si chiede, quantomeno, che l'Azienda non disperda la professionalità acquisita dagli operatori del servizio e che gli stessi siano mantenuti all'interno dello stesso dipartimento».

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