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La storia

Prima l'invio di una multa, poi della tessera sanitaria. È morta ma non per lo Stato

Il documento è arrivato a casa della donna deceduta insieme alla lettera dell'Agenzia delle Entrate. In passato una multa per il mancato vaccino Covid

Prima l'invio di una multa, poi della tessera sanitaria. È morta ma non per lo Stato

Questa storia potrebbe avere come titolo "Non ti scordar di me".

Per la sanità italiana, infatti, pare proprio che non si muoia mai, visto che recapita la tessera sanitaria ad una persona deceduta oltre quattro anni e mezzo fa. Ed è recidiva, dal momento che l'anno scorso alla stessa persona defunta ha mandato la multa per non essersi sottoposta al vaccino anti Covid-19.

La "protagonista"
È quanto è accaduto alla compianta Patrizia Sepe, strappata troppo presto all'affetto dei suoi cari, il marito Giuseppe Sebastianelli, noto professionista della città, e dei figli.

Presso l'abitazione di Patrizia, deceduta il primo gennaio 2019, qualche giorno fa è arrivata, insieme alla lettera dell'Agenzia delle Entrate, la sua nuova tessera sanitaria. Peccato che la donna non ci sia più.

Il commento del marito
«È imbarazzante – ha commentato il marito – constatare quanto possa essere meravigliosamente fuori tempo il nostro sistema amministrativo e sanitario».
«Quando ci vedemmo recapitare da parte del Ministero della Salute la multa a carico di Patrizia perché non si è era sottoposta al vaccino per il coronavirus ci indignammo, questa volta proviamo tanto imbarazzo per il nostro sistema, che evidentemente ha delle falle, se usa risorse e tempo per occuparsi di chi purtroppo non c'è più, mentre spesso non risponde celermente a chi ha bisogno di cure e presidi medici».

L'unico ente che ha cancellato immediatamente Patrizia Sepe dagli elenchi è stato l'Inps, come dire che chi deve erogare sta bene attento a non farlo più in caso di decesso, mentre chi deve esigere dai cittadini non fa troppo caso ai sentimenti e invia comunicazioni a cui poi i congiunti devono pure rispondere, nonostante il dolore e lo sconforto.

L'ironia
Giuseppe Sebastianelli, che possiede una grande ironia, ha immaginato la lettera che dall'alto la sua Patrizia potrebbe scrivere: «In merito alla tessera sanitaria, come nel caso della lettera ricevuta dal Ministero della Salute nella quale mi si definisce inadempiente rispetto all'obbligo vaccinale anti Covid-19, sono costernata – difficile spiegare in quale misura – ma non adempirò alla legge, in quanto il mio "capo" quassù non concede deroghe (si consideri la presente una tantum) e dunque – come il Ministero dell'Interno sa bene – non potrò più mettere piede in Italia.
Permettetemi però ancora un rigo e un consiglio, per quanto non richiesto: aggiornate gli elenchi, perché madri e padri, figli e coniugi, nipoti, amici e parenti, non possono sopportare che le persone che si trovano nella mia condizione muoiano di nuovo».

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