La storia
29.06.2023 - 09:16
Questa storia potrebbe avere come titolo "Non ti scordar di me".
La "protagonista"
È quanto è accaduto alla compianta Patrizia Sepe, strappata troppo presto all'affetto dei suoi cari, il marito Giuseppe Sebastianelli, noto professionista della città, e dei figli.
Presso l'abitazione di Patrizia, deceduta il primo gennaio 2019, qualche giorno fa è arrivata, insieme alla lettera dell'Agenzia delle Entrate, la sua nuova tessera sanitaria. Peccato che la donna non ci sia più.
Il commento del marito
«È imbarazzante – ha commentato il marito – constatare quanto possa essere meravigliosamente fuori tempo il nostro sistema amministrativo e sanitario».
«Quando ci vedemmo recapitare da parte del Ministero della Salute la multa a carico di Patrizia perché non si è era sottoposta al vaccino per il coronavirus ci indignammo, questa volta proviamo tanto imbarazzo per il nostro sistema, che evidentemente ha delle falle, se usa risorse e tempo per occuparsi di chi purtroppo non c'è più, mentre spesso non risponde celermente a chi ha bisogno di cure e presidi medici».
L'unico ente che ha cancellato immediatamente Patrizia Sepe dagli elenchi è stato l'Inps, come dire che chi deve erogare sta bene attento a non farlo più in caso di decesso, mentre chi deve esigere dai cittadini non fa troppo caso ai sentimenti e invia comunicazioni a cui poi i congiunti devono pure rispondere, nonostante il dolore e lo sconforto.
L'ironia
Giuseppe Sebastianelli, che possiede una grande ironia, ha immaginato la lettera che dall'alto la sua Patrizia potrebbe scrivere: «In merito alla tessera sanitaria, come nel caso della lettera ricevuta dal Ministero della Salute nella quale mi si definisce inadempiente rispetto all'obbligo vaccinale anti Covid-19, sono costernata – difficile spiegare in quale misura – ma non adempirò alla legge, in quanto il mio "capo" quassù non concede deroghe (si consideri la presente una tantum) e dunque – come il Ministero dell'Interno sa bene – non potrò più mettere piede in Italia.
Permettetemi però ancora un rigo e un consiglio, per quanto non richiesto: aggiornate gli elenchi, perché madri e padri, figli e coniugi, nipoti, amici e parenti, non possono sopportare che le persone che si trovano nella mia condizione muoiano di nuovo».
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