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La vicenda

Con il telefono in carcere. Stavolta non un mini-cellulare ma uno smartphone

Scattati il sequestro del dispositivo e la denuncia per il detenuto. Da gennaio a oggi sono circa dieci i cellulari scoperti dalla penitenziaria

Il carcere  San Domenico di Cassino

Il carcere San Domenico di Cassino

Un altro cellulare sequestrato dagli agenti della polizia penitenziaria di Cassino all'interno del San Domenico. Un episodio, quello delle scorse ore, che ha fatto salire il numero dei telefoni introdotti in modo furtivo nell'istituto: da gennaio a oggi, almeno una decina.
Pugno duro della polizia che continua senza sosta nei controlli ordinari e straordinari. Nelle scorse ore, proprio durante una ispezione straordinaria, è stato trovato nelle disponibilità di un detenuto uno smartphone: non un micro-cellulare, ma un telefono di ultima generazione. Ovviamente è scattato il sequestro e la denuncia a piede libero per il detenuto - un cinquantenne italiano - che lo aveva addosso. Da chiarire, adesso, come sia stato possibile far transitare all'interno della struttura un cellulare di quelle dimensioni.

Droga e cellulari fatti recapitare in carcere direttamente con i droni, oppure lanciati dalla zona di Monte Maggio durante le ore di passeggio dei detenuti. Gli ultimi sequestri effettuati dalla Polizia penitenziaria di Cassino hanno consolidato questa ipotesi: spesso droga e cellulari arrivano dall'alto, riuscendo così a bypassare i serrati controlli degli stessi agenti. Durante una perquisizione a sorpresa a maggio, ad esempio, erano stati rinvenuti un cellulare di circa quattro centimetri e degli psicofarmaci avvolti in carta velina e nascosti all'interno di una delle celle del San Domenico. La scorsa settimana, invece, è stato fermato un uomo che ha tentato di portare 22 grammi di droga in carcere occultandoli in bocca: la coca e le anfetamine erano per il figlio.

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