Spazio satira
La storia
25.06.2023 - 12:00
Il tribunale di Cassino
Due imprenditori, stesso settore, quasi coetanei. Entrambi del Cassinate. Uno più specializzato nella rivendita di mezzi usati da sistemare e mettere a nuovo, l'altro con il pallino per le rivendite. Due facce dello stesso lavoro. Nulla di strano, quasi complementari più che concorrenti. Finché uno dei due matura un credito di circa 10.000 euro che non riesce più a recuperare. Ma a finire nei guai non è il debitore: l'imprenditore del Cassinate denunciato e poi finito a processo per minaccia e lesioni è stato proprio il cinquantenne a cui la presunta vittima doveva la consistente somma.
La denuncia a suo carico è stata presentata perché a dire del collega (un imprenditore cinquantenne, sempre del Cassinate) sarebbe stato minacciato più volte e in una occasione anche "stritolato" con un camioncino. Nella denuncia, infatti, avrebbe dichiarato che in una occasione sarebbe stato "messo alle strette" mentre si trovava nel piazzale della rivendita: l'altro imprenditore avrebbe atteso che fosse sceso dall'auto per bloccarlo contro il cofano, schiacciandolo con il suo camioncino. E per questo si era recato anche in ospedale.
A difendere l'imputato - assolto con formula piena dopo tre anni e il cambio di due giudici - sono stati gli avvocati Andrea Pagliarella e Luigi Pascarella, che nel presentare prove favorevoli al loro assistito hanno sottolineato due aspetti dell'estraneità alle accuse: la prognosi dell'ospedale della presunta parte offesa di soli quattro giorni e l'improvviso malfunzionamento delle telecamere di sicurezza dell'azienda nel giorno in cui sarebbe stato "stritolato". Elementi che hanno convinto appieno il giudice della sua innocenza.
Edizione digitale
I più recenti
Ultime dalla sezione