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Il lutto

Una basilica stracolma per l'ultimo saluto a Gianrico Ranaldi

Oltre mille persone per l'ultimo saluto al noto professionista. L'abate Fallica: «Una vita vissuta fino in fondo, con passione, con amore, con competenza»

Una basilica stracolma per l'ultimo saluto a Gianrico Ranaldi

L'ultimo saluto a Gianrico Ranaldi

La città di Cassino si è fermata per l'ultimo saluto ad un uomo che le ha dato lustro, che con il suo invidiabile carisma ha lasciato un segno nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo o di apprendere dalla sua autorevole e solida cultura giuridica. Uno dei più illustri professionisti della storia del foro di Cassino. Nemmeno la maestosa basilica cattedrale di Montecassino è riuscita a contenere le oltre mille persone giunte composte in abbazia per abbracciare per l'ultima volta Gianrico Ranaldi, lo stimato avvocato e docente cassinate scomparso prematuramente giovedì sulla soglia dei cinquant'anni.

La cifra di uomo che ha dato tanto a tanti si misura anche da questo. Una figura senza eguali, un professionista esemplare, un docente ammirato da centinaia di studenti che ieri lo hanno pianto con un messaggio toccante affisso davanti l'università: «Rimarrai sempre nei nostri cuori. Ciao prof.». E le lacrime. E gli applausi. Che mai come ieri hanno inondato la basilica. «Non ho avuto la fortuna di conoscere Gianrico ma in questi giorni ho potuto farlo grazie alle testimonianze di tanti di voi e della comunità monastica, a cui era molto legato», ha detto l'abate di Montecassino dom Luca Fallica nell'omelia. «Il più delle volte la morte rivela la qualità di una persona il suo spessore umano i valori di tutto ciò che ha vissuto negli anni della sua esistenza. Anche quando si tratta di una vita spezzata troppo presto. Davanti a tutto quello che avrebbe potuto vivere ancora. È un sentimento vero e giusto rimpiangere quello che avrebbe potuto vivere. Ma è altrettanto giusto ringraziarlo per tutto quello che ha fatto per la sua famiglia, i suoi amici, i suoi studenti».

Ha continuato: «Una vita vissuta fino in fondo, con passione con amore, con competenza, porta frutti anche nella morte. Se il chicco di grano caduto in terra muore produce molti frutti. Questo Gesù lo dice di se stesso e della propria morte ma lo dice anche per noi, e lo dice in questo momento per Gianrico. In questo momento la nostra vita e la nostra morte acquistano un altro valore. È difficile in questo momento capirlo perché il dolore è forte e tutto ci sembra ingiusto. Gianrico era un uomo generoso, appassionato e lungimirante nel suo lavoro e nella sua attività di docente. E come il chicco di grano tutto quello che lui ci ha lasciato, attraverso la sua testimonianza, può dare ancora molto a tutti noi». A tratteggiare la figura dell'uomo e del Gianrico politico, è stato il sindaco Enzo Salera: «Con il professor avvocato Gianrico Ranaldi, per me, come per tantissimi altri, affettuosamente solo Gianrico, se ne va, prematuramente, una persona di altissimo profilo, professionale ed umano, che dava lustro alla città di Cassino», ha detto con la voce rotta dall'emozione.

«A lui mi ha legato una sincera amicizia diventata sempre più forte in questi ultimi anni, della quale mi son sentito onorato. Ma qui, parlo non solo da amico e non solo a nome dell'amministrazione comunale, ma, da sindaco, penso di parlare a nome dei cittadini di ogni fede politica che, così numerosi, attoniti, sono andati a rendergli un affettuoso omaggio e a stringersi alla sua bella famiglia. È un dolore che, appena si è sparsa la triste notizia della sua morte, diventato infatti un sentimento popolare. Gianrico è stata una persona illuminata, di cultura vastissima, di grande prestigio. Figlio eccellente, da piccolo, simpatica peste qual era da ragazzino, ha saputo raccogliere ed esaltare sul piano professionale e umano l'eredità estremamente importante del padre Pietro. È una virtù, credetemi, di pochi ed è anche il migliore augurio che possiamo fare a Vittoria e Aurelia: poter cioè raccogliere il testimone del papà in questo momento di inconsolabile dolore».

Per il rettore Unicas Marco Dell'Isola Ranaldi era «un professore amatissimo». Il procuratore Luciano d'Emmanuele ha ricordato l'impegno «dell'intellettuale per migliorare il processo penale». Mentre il presidente dell'Ordine degli Avvocati, Giuseppe Di Mascio, commmosso, ha detto: «Ci hai tramesso i valore dell'onestà, della lealtà e dell'umiltà».

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