Spazio satira
L'intervista
21.06.2023 - 18:00
Il dottor Pasqualino Savo
Dai trattamenti per contrastare gli inestetismi legati all'invecchiamento a quelli per rendere più armoniosi viso e corpo, ma anche per la correzione di cicatrici. L'obiettivo della medicina estetica è, in ogni caso, il benessere fisico e psicologico del paziente, che si raggiunge oggi anche grazie a trattamenti sempre meno invasivi. Abbiamo approfondito l'argomento con il dottor Pasqualino Savo, chirurgo plastico. Nell'ambulatorio del gruppo Ini Città Bianca di Veroli esegue trattamenti di medicina estetica e laser terapia, come, per fare alcuni esempi, biostimolazione con acido ialuronico, mesoterapia, acido ialuronico per l'aumento dei volumi, trattamenti laser per il fotoringiovanimento con effetto lifting, trattamento di cicatrici deturpanti e smagliature e fili di trazione.
Dottor Savo, quali sono i trattamenti più richiesti?
«I trattamenti più richiesti sono quelli legati all'aumento dei volumi, come filler labbra e zigomi, ma anche fili di trazione per viso e collo e tossina botulinica».
Tra i pazienti che si rivolgono a lei c'è una fascia di età prevalente?
«Esistono diversi tipi di trattamento in base alle diverse fasce di età. Le fasce più giovani sono più avvezze al classico "ritocchino" su labbra e zigomi e all'utilizzo della tossina botulinica. I pazienti di età più avanzata invece preferiscono trattamenti più duraturi. Nella nuova classificazione dei pazienti in base all'età si parla di X generation per i nati dal 1965 al 1980, millennials dal 1981 al 1996 e Z generation dal 1997 al 2012. La generazione che fa più ricorso alla medicina estetica è quella dei millenials. Si tratta di una suddivisione molte volte anche associata all'utilizzo dei social network. Si parla di Facebook come social di riferimento per un'età media sopra i 36 anni, Instagram sopra i 26 e TikTok dai 14 in poi».
In questo senso i social hanno influito nella creazione di nuovi modelli estetici di riferimento?
«C'è la figura dell'influencer, che molte volte detta delle line guida anche se non sono sempre corrette».
Qual è l'obiettivo della medicina estetica?
«Principalmente stabilire un benessere della persona. La medicina estetica nasce come una medicina di mantenimento, tesa a curare l'aspetto della fisiologia della pelle e del corpo in generale. Poi, nel corso degli anni, ci sono state delle evoluzioni in senso di cambiamenti volumetrici, a livello soprattutto del viso, e, a livello corporeo, per quanto riguarda la ritenzione idrica e il tessuto adiposo. La linea guida di oggi fondamentale, comunque, è dare sempre naturalità proporzionata agli anni che si hanno».
Ci sono, invece, pazienti che richiedono trattamenti poco adatti al proprio viso o alla propria età? E in questi casi come si guida il paziente verso una scelta consapevole?
«Fondamentale è rivolgersi a personale qualificato perché la medicina estetica oggi è una branca che va molto di moda. Una linea guida fondamentale è l'aspetto della naturalezza, che si può seguire attraverso l'utilizzo sia di materiali appropriati sia di tecniche opportune, in base al singolo paziente, che sono correlate all'esperienza del medico. Nell'approccio con il paziente non bisogna dare false aspettative e bisogna essere sempre più realistici possibile».
Quali strumenti ha il paziente per orientarsi?
«Per quanto riguarda la chirurgia plastica il discorso è più consolidato perché il numero di chirurghi plastici è molto inferiore e c'è già un'iscrizione all'albo regolamentata. Nell'ambito della medicina estetica, invece, è stata recentemente istituita una sorta di albo dei medici estetici che possono essere abilitati a questo tipo di servizio, anche in provincia di Frosinone, in cui io sono un membro della commissione. Il paziente può informarsi anche online e consultare il curriculum dei colleghi per regolarsi su quello più opportuno».
Quanto sono importanti formazione e aggiornamento in questo campo?
«Sono importantissimi. Io personalmente ci tengo molto a questo aspetto e frequento tre o quattro volte all'anno dei master di aggiornamento che permettono di avere delle piccole innovazioni che aumentano il risultato riducendo il fastidio per il paziente».
Negli ultimi anni c'è stato un importante sviluppo delle tecnologie laser, quali sono i trattamenti più innovativi?
«Parlando di innovazione nel campo dei laser, oggi la novità principale è rappresentata dal laser endolift e dalla lipolaser, che sono due metodiche borderline che ci permettono di correggere degli inestetismi non troppo marcati, che, in alternativa, richiederebbero trattamenti chirurgici più invasivi e più costosi. Oggi è fondamentale per i trattamenti laser cercare di frazionare il risultato, in maniera tale che il paziente lo raggiunga per tappe, avendo un tempo di recupero più veloce. Esistono laser per diversi tipi di inestetismo. Io mi occupo, per esempio, anche di laser per esiti cicatriziali e smagliature. Fino a una decina di anni fa era impensabile correggere o annullare quasi completamente una cicatrice. Oggi con il laser frazionato, che esiste in due varianti, ablativa e non ablativa, si riesce in più sedute a rendere una cicatrice sempre più morbida e contestualizzata ai tessuti circostanti».
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