Spazio satira
La situazione
20.06.2023 - 10:00
L'ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone
Scongiurata la chiusura del reparto di Malattie Infettive dell'ospedale "Fabrizio Spaziani" di Frosinone. Almeno per adesso, perché il problema della carenza di medici resta. Non solo: riguarda pure altri settori.
Ieri il direttore generale della Asl Angelo Aliquò ha avuto una lunga riunione con i Capi Dipartimento dell'Azienda e con i primari di diverse Specialistiche. Il problema è noto: presso il reparto di Malattie Infettive dell'ospedale Spaziani sono in servizio tre infettivologi, oltre alla dirigente Katia Casinelli. Ne servirebbero almeno sei per assicurare la copertura minima dei turni (diurni e notturni). Parliamo di un reparto importante, strategico e delicato, con 14 posti letto. Diventati 26 nel corso delle varie ondate del Covid. Ma parliamo anche del fatto che non c'è soltanto il reparto.
Bisogna garantire il servizio nei diversi ambulatori dedicati, a cominciare da quelli del follow up, nei quali si seguono i pazienti dopo la guarigione. Poi ci sono le consulenze, per esempio al Pronto Soccorso. Parliamo di casi sospetti di malattie come la meningite, la tubercolosi, l'epatite. Spiega il manager della Asl Angelo Aliquò: «Malattie Infettive non chiude. Adesso dovremo studiare la riorganizzazione delle turnazioni: non è semplice, ma ce la faremo.
Non è semplice perché la carenza di medici è un fatto oggettivo. Intanto contiamo di poter inserire un altro medico avvalendoci delle unità operative interne. Altri colleghi dello Spallanzani garantiscono la copertura di 3-4 notti. Quindi attiveremo tutte le procedure necessarie per poter avere a disposizione professionisti di altre Asl». L'obiettivo è arrivare a cinque medici da inserire nelle turnazioni? Risponde Aliquò: «L'obiettivo è arrivare al numero necessario di medici per coprire al meglio tutte le turnazioni di Malattie Infettive. Il concetto è che almeno un professionista in servizio deve esserci sempre».
Chiediamo ad Angelo Aliquò: ma la coperta resta comunque corsa? Dice il direttore generale della Asl: «Purtroppo sì, la coperta rimane corta. I Capi Dipartimento si stanno facendo in quattro, ma i medici mancano. E il tema non riguarda soltanto Malattie Infettive. In quali altri reparti c'è carenza? In diversi: Chirurgia, Ortopedia, Urologia, Psichiatria. Per quanto riguarda Psichiatria, la situazione non è semplice. Ma questo è l'unico reparto nel quale vediamo la luce in fondo al tunnel perché sarà possibile assumere 4-5 professionisti. Altrove è più complicato».
Da mesi Angelo Aliquò è impegnato quotidianamente a tamponare situazioni derivanti dalla carenza di medici. Evidente come il numero chiuso a Medicina e il blocco dei concorsi abbiano influito negativamente. Nei giorni scorsi il manager della Asl ha dichiarato a Ciociaria Oggi: «Ribadisco: faremo di tutto per evitare questo scenario (ndr: quello della chiusura di Malattie Infettive). Ma dobbiamo anche renderci conto di una cosa: un paziente affetto da tubercolosi, da epatite o da meningite non può essere ricoverato in un altro reparto che non sia quello di Malattie Infettive.
E se ci si rende conto che qui non ci sono le condizioni, allora meglio indirizzarlo allo Spallanzani. Stiamo tamponando la situazione da tempo e sia chiara una cosa: nessuno si diverte a chiudere reparti. Esiste una obiettiva difficoltà a reperire medici». Dunque, la strategia della Asl di Frosinone è in qualche modo obbligata: si sta ragionando sia sulla mobilità da attivare con le altre Aziende Sanitarie che sul coinvolgimento di "interni".
Non è semplicissimo, anche perché comunque coprire dei turni a Malattie Infettive richiede delle competenze specifiche. Poi c'è l'utilizzo della formula dei medici a "gettone", da tenere in considerazione soprattutto in previsione dell'estate. Alcuni medici dello Spallanzani da settimane garantiscono alcuni turni notturni. Soltanto lo sblocco dei concorsi fermi però può garantire una vera accelerazione. Questo però compete alla politica, che invece continua nel solco delle polemiche, dello scaricabarile e della logica di lasciare il cerino acceso nelle mani degli avversari. Quando invece si tratta di assumere decisioni operative e concrete.
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