La storia
18.06.2023 - 18:30
Il tribunale di Cassino dove si sta celebrando il processo
Un iPhone da 91.000 euro. Tanto è costato un telefono a un trentenne residente a Cassino che credeva di aver trovato l'affare del secolo su internet. Trovandosi invece a gestire una situazione terribile.
Tutto ha inizio nel 2019, quando il trentenne residente a Cassino individua su internet un iPhone X al prezzo di 350 euro. A proporre la vendita, una donna che si spacciava per la moglie di un carabiniere.
Diversi i contatti telefonici della venditrice con il ragazzo che, dopo aver versato - non ricevendo nulla in cambio - avrebbe chiesto spiegazioni. Che non sono tardate ad arrivare. Sarebbe così venuto fuori che nel pacco in consegna in realtà era stato inserito per errore un altro telefono: per questo sarebbe stato necessario inviare altri soldi. Un crescendo di richieste di denaro su Postepay differenti. Finché il ragazzo - che ha usato tutti i suoi risparmi, accumulati a seguito di un risarcimento per un sinistro - ha trovato il coraggio di raccontare tutto al padre.
E insieme hanno sporto denuncia. Così a processo sono finiti in dodici - rappresentati da un nutrito pool difensivo composto dagli avvocati Gianluca Giannichedda, Eva Tiseo, Cristian Raimondi, Elena Ferraro, Scipioni, Menegazzi e Arturi - chiamati a chiarire cosa sia accaduto, il loro rapporto e la conoscenza dei fatto oggetti del processo.
Nelle recente udienza è stata ascoltata in aula la vittima. Poi è stata rinviata al 14 febbraio.
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