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Il ricordo

Addio a Silvio Berlusconi. Con lui va via un pezzo di storia italiana

Silvio Berlusconi è morto ieri a 86 anni. Da giorni era ricoverato all'ospedale “San Raffaele” di Milano

Addio a Silvio Berlusconi. Con lui va via un pezzo di storia italiana

Imprenditore visionario, innovatore, politico. Con la discesa in campo nel 1994 ha cambiato per sempre la storia italiana.
Silvio Berlusconi è morto ieri a Milano, all'ospedale San Raffaele. Aveva 86 anni. Leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset, Berlusconi era tornato al San Raffaele lo scorso venerdì, dopo un lungo ricovero – di 45 giorni – terminato poche settimane fa, a causa di una polmonite e di una leucemia mielomonocitica.

Le condizioni si sono aggravate nella mattinata di ieri quando il fratello Paolo e i figli sono accorsi in ospedale, dove già si trovava la compagna Marta Fascina. I familiari hanno lasciato il San Raffaele intorno alle 12. I funerali si svolgeranno nel duomo di Milano domani.

Dopo aver iniziato la sua attività imprenditoriale nel campo dell'edilizia, nel 1975 ha costituito la società finanziaria Fininvest e nel 1993 la società di produzione multimediale Mediaset, nelle quali convergono altre società come Arnoldo Mondadori Editore e Silvio Berlusconi Communications, rimanendo figura simbolo della sua famiglia. Tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80 intuisce il potenziale delle tv private. Acquista Telemilano che diventerà Canale 5. Poi arriveranno Rete 4 e Italia 1.

In pochi anni, e grazie ad alcune trovate e strategie imprenditoriali mai utilizzate in Italia nel settore delle telecomunicazioni, la trasforma in una rete di emittenti che trasmettevano in tutto il Paese, e in grado di fare concorrenza alla Rai. Nel 1990 la legge Mammì sancisce il duopolio pubblico-privato nel mondo della televisione italiana. Tra la fine degli anni 80 e l'inizio dei 90, diventa socio di maggioranza della casa editrice Mondadori, dopo una dura contesa con l'imprenditore Carlo De Benedetti che porta a una lunghissima causa legale: quella sul famoso "lodo Mondadori".

Nello stesso periodo allarga gli affari di Fininvest rilevando, tra le altre, Medusa Film, la catena di supermercati Standa e soprattutto la società di calcio del Milan.
Una delle frasi più celebri di Berlusconi è questa: «Mi occupo di tante cose profane, l'unica sacra è il calcio». Con Sacchi e poi Capello in panchina il Milan cambia il gioco del calcio, lo modernizza, portando la Serie A ad essere il campionato "più bello del mondo".
Nel 2017 dopo 31 anni e 29 trofei, Berlusconi cede il Milan all'imprenditore cinese Yonghong Li. Ma non abbandona il mondo del calcio perché, assieme al fido Galliani, compra il Monza e nel giro di pochi anni lo porta per la prima volta nella storia in serie A.

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