Il ricordo
13.06.2023 - 12:00
Imprenditore visionario, innovatore, politico. Con la discesa in campo nel 1994 ha cambiato per sempre la storia italiana.
Silvio Berlusconi è morto ieri a Milano, all'ospedale San Raffaele. Aveva 86 anni. Leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset, Berlusconi era tornato al San Raffaele lo scorso venerdì, dopo un lungo ricovero – di 45 giorni – terminato poche settimane fa, a causa di una polmonite e di una leucemia mielomonocitica.
Le condizioni si sono aggravate nella mattinata di ieri quando il fratello Paolo e i figli sono accorsi in ospedale, dove già si trovava la compagna Marta Fascina. I familiari hanno lasciato il San Raffaele intorno alle 12. I funerali si svolgeranno nel duomo di Milano domani.
Dopo aver iniziato la sua attività imprenditoriale nel campo dell'edilizia, nel 1975 ha costituito la società finanziaria Fininvest e nel 1993 la società di produzione multimediale Mediaset, nelle quali convergono altre società come Arnoldo Mondadori Editore e Silvio Berlusconi Communications, rimanendo figura simbolo della sua famiglia. Tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80 intuisce il potenziale delle tv private. Acquista Telemilano che diventerà Canale 5. Poi arriveranno Rete 4 e Italia 1.
In pochi anni, e grazie ad alcune trovate e strategie imprenditoriali mai utilizzate in Italia nel settore delle telecomunicazioni, la trasforma in una rete di emittenti che trasmettevano in tutto il Paese, e in grado di fare concorrenza alla Rai. Nel 1990 la legge Mammì sancisce il duopolio pubblico-privato nel mondo della televisione italiana. Tra la fine degli anni 80 e l'inizio dei 90, diventa socio di maggioranza della casa editrice Mondadori, dopo una dura contesa con l'imprenditore Carlo De Benedetti che porta a una lunghissima causa legale: quella sul famoso "lodo Mondadori".
Nello stesso periodo allarga gli affari di Fininvest rilevando, tra le altre, Medusa Film, la catena di supermercati Standa e soprattutto la società di calcio del Milan.
Una delle frasi più celebri di Berlusconi è questa: «Mi occupo di tante cose profane, l'unica sacra è il calcio». Con Sacchi e poi Capello in panchina il Milan cambia il gioco del calcio, lo modernizza, portando la Serie A ad essere il campionato "più bello del mondo".
Nel 2017 dopo 31 anni e 29 trofei, Berlusconi cede il Milan all'imprenditore cinese Yonghong Li. Ma non abbandona il mondo del calcio perché, assieme al fido Galliani, compra il Monza e nel giro di pochi anni lo porta per la prima volta nella storia in serie A.
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