Cerca

Il pasticcio

Il giallo dell'infiorata distrutta. A caccia del colpevole

Chi abbia dato l'ordine di ripulire anzitempo il tappeto realizzato per la processione resta un mistero. Tutti aspettano il ritorno del sindaco

infiorata sora

Uno dei mezzi della società Ambiente e salute impegnato nella pulizia della strada senza risparmiare i disegni realizzati nella notte precedente da numerose associazioni e confraternite

Il giallo non è risolto. O almeno non ancora. Chi abbia incaricato otto dipendenti della società Ambiente e salute Srl a spazzare via il tappeto dell'infiorata che era stato realizzato durante la notte tra sabato e domenica scorsi rimane un mistero.
Ieri pomeriggio confraternite e associazioni impegnate per la tradizionale infiorata del Corpus Domini si sono incontrate per esternare i loro dubbi su quanto accaduto, un fatto che ha lasciato la città senza parole. Prima di impostare qualsiasi azione, i tanti volontari che si sono prodigati per predisporre le variopinte figure lungo corso Roma attendono il ritorno del sindaco Luca Di Stefano dal Canada e forse già oggi saranno convocati in Comune: vogliono sapere chi ha dato mandato agli operai della società che gestisce la pulizia urbana di spazzare via i loro lavori.

E si dicono pronti anche a chiedere i danni morali per quanto successo.
Sbalordita nel vedere il corso ripulito domenica mattina anche l'assessore alla cultura e vicesindaco Maria Paola Gemmiti, che fino a tarda notte aveva seguito la preparazione del tappeto. Ma Fratelli d'Italia affonda il colpo proprio su di lei. "Quanto accaduto è la rappresentazione plastica dello stato in cui versa la nostra città - scrive il circolo di FdI in una nota - L'intervento dei dipendenti della società Ambiente e salute, che hanno smantellato quanto realizzato con pazienza e fatica dalle associazioni, è vergognoso e denota un'assoluta mancanza di connessione tra il Comune e la società stessa.

Ci chiediamo perché, dopo che la stessa amministrazione aveva comunicato attraverso la pagina Facebook di non toccare il lavoro svolto, qualcuno è intervenuto con tanta solerzia contravvenendo a questa indicazione".
Non solo. FdI sollecita le dimissioni dell'assessore: "Con il sindaco in Canada, è venuta fuori tutta l'incapacità della sua vice Gemmiti, che dopo la diserzione sistematica delle riunioni di giunta, completa così il suo capolavoro al contrario di inadeguatezza. Ricordiamo il caso del museo civico di Sora: cercava un direttore titolato ma disposto a lavorare gratis. Noi crediamo che debba dimettersi e con lei deve andare a casa anche il presidente della società Ambiente e salute Antonio Mele che, anche lui in Canada, ha lasciato la società senza guida".

Edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione