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Il cordoglio

Dalla sua tipografia migliaia di opere e manifesti. Addio a Pierino Pontone

Un'icona della terra di San Benedetto. Si è spento a ottantasei anni. Il sindaco: «Ha fatto la storia della città». Il ricordo di familiari e amici: ieri ai funerali centinaia di persone

pierino pontone

Pierino Pontone nella sua tipografia

Un punto di riferimento nel panorama culturale del dopoguerra. Un punto di riferimento per l'intera città di Cassino. Dalla sua tipografia sono usciti migliaia di opere letterarie, libri di storia locale, riviste, opuscoli, manifesti e volantini che hanno scandito la storia della terra martire per decenni. Sabato, all'età di 86 anni, si è spento Pierino Pontone, un'icona della terra di San Benedetto, un modello di laboriosità e di precisione. Attaccamento alla sua realtà produttiva, gestita a conduzione familiare, e attaccamento a ogni singolo lavoro che finiva tra le sue mani, come fosse un'opera d'arte da realizzare.

«Una persona che ha fatto la storia della città, dalla ricostruzione ad oggi - ha detto ieri il sindaco Enzo Salera - un altro pezzo importante che se ne va. Esprimo a nome mio e dell'amministrazione grandissima vicinanza alla famiglia». Silenzioso e discreto, conduceva la sua vita tra inchiostri e macchine per stampare e "viaggiava" lungo le vie della città per risolvere, di persona, ogni singola vicenda o necessità. Il nipote Gino Ranaldi, consigliere comunale e provinciale, racconta: «Ho ricordi nitidi della sua persona, quando ero ragazzo nella tipografia di via Enrico De Nicola, poi di via Falese e poi nelle successive sedi: le mie istantanee sono di una personalità sempre al lavoro. Aveva un legame viscerale con Montecassino, con don Bernardo D'Onorio era lui che seguiva i lavori per l'abbazia in maniera sempre puntale e certosina. La tipografia era la sua casa dove è rimasto fino a circa tre anni fa. Tantissimi i professionisti che passavano di lì per ogni tipo di rilegatura o stampa. Poco più di due anni fa regalò al Comune una macchina con cui lavorava, la storica cucitrice filo-refe "Martini" che ha più di 100 anni. Ora - ha continuato - sono rimasto sorpreso per l'affetto delle persone giunto da tutta la provincia, anche da parte di giovani. Una considerazione davvero straordinaria».

E, infatti, ieri pomeriggio - nonostante una pioggia battente - erano in centinaia i presenti al funerale nella chiesa dedicata a Sant'Antonio, in piazza Diamare. Un abbraccio corale, una comunità intera che si è ritrovata nello stesso luogo per mandare l'ultimo saluto a una grandissima personalità della Ciociaria. Tanta la vicinanza della città alla moglie Maria e al figlio Franco, dirigente di azienda all'estero. «Con te se ne va un amico autentico, carissimo, con cui ho condiviso momenti indimenticabili di collaborazione e di successi editoriali», ha scritto ieri lo studioso Emilio Pistilli.

Che ha aggiunto: «Si può dire che nel tuo laboratorio sono cresciuto culturalmente: quello era il punto di incontro di tanti amici storici; con essi ho avuto modo di dare vita a riviste come Lazio Sud, in collaborazione di dom Faustino Avagliano, Spazio Aperto, e poi la collaborazione con il bimestrale La Voce di Aquino, con il mensile della Diocesi di Montecassino, Presenza Xna, solo per citarne alcuni. E a proposito di Montecassino come non ricordare la fiducia che riponeva in te l'abbazia? L'abate Bernardo e dom Faustino Avagliano erano di casa nella tua tipografia, anzi avrebbero voluto che stampassi esclusivamente per loro. Ma tu hai conservato la tua indipendenza imprenditoriale, fedele alle tue origini e alla tua filosofia di vita. La tua azienda, a conduzione familiare, con la tua instancabile Maria a fare da manager, ha fatto sempre sentire i clienti come in famiglia: esempio unico in tutto il territorio. Quando, nel 2020, hai chiuso la tua attività tutti abbiamo avvertito un vuoto, umano e sociale; ma anche per te è stata una sofferenza indicibile: lasciare il lavoro di una lunga vita è sempre un trauma per chiunque».

E il commovente saluto finale: «Caro Pierino, ti ringrazio dell'amicizia che mi hai donato e non risparmierò preghiere verso Colui che ci dona tutto. Un abbraccio alla tua cara Maria, e allo straordinario figlio Franco».

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