Spazio satira
L'analisi
11.06.2023 - 14:00
Il cantiere di via Puccini
Una delle soluzioni possibili potrebbe essere quella di una sola corsia per la pista ciclopedonale nei tratti di via Giacomo Puccini e di via Fontana Unica. Intanto però il complesso (e complicato) tema della mobilità sostenibile è in stand-by. È stato Riccardo Mastrangeli a chiedere ai tecnici di Leganet (la società che ha elaborato il Piano urbano del traffico e il Pums) degli approfondimenti. È il sindaco stesso a sottolineare la differenza tra approfondimento e revisione. Perché il Piano andrà avanti. Si tratta di capire però se alcune operazioni possono essere migliorate, anche e soprattutto per venire incontro alle richieste dei cittadini, dei commercianti e di alcuni quartieri della zona dello Scalo. Ma non soltanto, specialmente in prospettiva.
La situazione
Sono diverse le direttrici lungo le quali l'Amministrazione intende sviluppare il tema della nuova mobilità urbana: le piste ciclabili, quelle ciclopedonali, il Brt (Bus Rapid Transit), il "raddoppio" delle linee dell'impianto di risalita, i sensi unici, i parcheggi e altri parametri. Un anno fa la realizzazione di alcuni tratti di pista ciclabile ha provocato le proteste di residenti e commercianti. A causa del restringimento della carreggiata e dei disagi dovuti alla soppressione di alcuni posti auto. Qualche settimana fa la situazione si è ripetuta in via Puccini e via Fontana Unica, dove però parliamo di pista ciclopedonale. Spiega Riccardo Mastrangeli: «Sia il Piano urbano del traffico che il Piano urbano della mobilità sostenibile sono stati varati nel 2020. Ed è chiaro che si tratta di provvedimenti che hanno una durata decennale. Le linee guida su Brt, piste ciclabili e tutto il resto ci sono. Ho chiesto in prima persona di approfondire alcune questioni a causa del Brt, il Bus Rapid Transit, che collegherà la Stazione a De Matthaeis in modo rapido. E gli approfondimenti riguardano soprattutto i quadranti compresi nel percorso del Brt e di alcune zone dello Scalo. Ma parliamo di approfondimenti, non di revisione. Teniamo presente che la società che si sta occupando di questa situazione è al top in Italia. Ha realizzato Piani urbani del traffico a Piacenza, Oristano, Torino, Guidonia, Civitavecchia. Solo per fare alcuni esempi. È del tutto evidente che questi approfondimenti sul Put saranno effettuati a settembre-ottobre. In modo da avere un quadro compiuto della situazione».
Il percorso del Brt
Il Bus Rapid Transit è un mezzo elettrico che dallo Scalo (via don Minzoni) raggiungerà De Matthaeis. Le direttrici principali sono via Aldo Moro e via Marittima. Questi i punti di snodo: via don Minzoni, via Sacra Famiglia, via Puccini, via Moro, via Casilina, via De Matthaeis, via Adige e via Po. Naturalmente sarà previsto pure il percorso inverso, da De Matthaeis alla Stazione. Parliamo di un bus elettrico che viaggia su una corsia preferenziale. In via Marittima potrebbe essere quella dove c'è la pista ciclabile. Rileva Riccardo Mastrangeli: «È previsto dalla normativa il cosiddetto percorso promiscuo, tra Brt e pista ciclabile. Valuteremo la situazione dopo gli approfondimenti dei tecnici». Il Brt potrebbe diventare operativo tra 18-24 mesi. Ma è evidente che la viabilità va organizzata. Lo spazio per il passaggio del Bus Rapid Transit va organizzato. Tenendo presente la pista ciclabile, le fermate, il restringimento della carreggiata e tutto il resto. Inevitabili i disagi e le proteste. Afferma Mastrangeli: «In ogni caso sia per il Put che per il Pums bisognerà ragionerà sia nell'ottica del breve periodo che in quella del medio e lungo». Vuol dire che un conto è l'impatto iniziale, altro discorso quando invece si andrà a regime. La rivoluzione della mobilità incide profondamente nella vita dei cittadini e dei singoli quartieri.
Le prospettive
In altri contesti le piste ciclabili sono un valore aggiunto. Perché a Frosinone è così complicato? Dichiara Mastrangeli: «Sui social si citano tanti esempi. Ma va fatta una distinzione: un conto è la ciclabilità turistica, altro discorso riguarda la ciclabilità contestualizzata in un'ottica di mobilità sostenibile. Come a Frosinone». Per quanto riguarda altre possibili soluzioni, da verificare, in alcuni asset, le cosiddette "zone 30", così come vengono definite quelle aree della rete stradale urbana in cui la velocità massima consentita è di 30 chilometri all'ora invece di 50. In questi mesi più volte in città si è sentita la seguente domanda: ma è ipotizzabile una pista ciclabile lungo le sponde del fiume Cosa? Operazione in realtà non semplicissima considerando i tanti manufatti realizzati negli anni. Molti dei quali abusivi. Occorrerebbe cioè un'operazione urbanistica di ampia portata. Inoltre c'è da tenere presente la distinzione fatta prima dal sindaco tra ciclabilità turistica e ciclabilità a servizio della mobilità sostenibile. Comunque, lo stop ai cantieri di via Puccini e di via Fontana Unica è anche un segnale di attenzione alle richieste che arrivano dai quartieri. In ogni caso il Piano urbano della mobilità sostenibile dovrà essere realizzato tenendo insieme il Bus Rapid Transit, la pista ciclabile e quella ciclopedonale. Non esattamente una... passeggiata.
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