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La ricostruzione

Scontri dopo Frosinone-Inter. Processo per quattro ultras

Si tratta di due tifosi di Frosinone e Ceprano e di due supporter nerazzurri. In tribunale ricostruiti gli incidenti del 2016. Si affrontarono a colpi di cinghia e tubi

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Le forze dell'ordine in occasione di Frosinone-Inter del 9 aprile del 2016

In attesa di conoscere l'esatta composizione delle squadre partecipanti alla prossima serie A di calcio, già di può stilare un calendario delle gare a rischio.
Una tra queste sarà sicuramente Frosinone-Inter come lo fu il 9 aprile 2016. Ma nonostante il bollino rosso, ci furono degli incidenti all'altezza della rotatoria di viale Mazzini. Le questure di Frosinone e Milano identificarono 12 tifosi tra interisti e canarini, il grosso dei quali ha definito la propria posizione con la messa alla prova e con il rito abbreviato. Quattro, invece, sono a processo davanti al giudice monocratico del tribunale di Frosinone Marta Tamburro.

Si tratta di due tifosi di Frosinone e Ceprano di 27 e 33 anni, e di due supporter nerazzurri delle province di Bergamo e Biella di 31 e 41 anni, difesi dagli avvocati Christian Alviani, Emanuele Incitti, Marco Maietta, Lorenzo Contucci e Giuseppe Spaziani.
Sono accusati di essersi lanciati contro pietre, aste e oggetti vari. Tutti, tranne l'ultrà piemontese, devono difendersi del reato di rissa perché con condotte violente e in gruppi contrapposti si aggredivano reciprocamente, «ingaggiando ripetuti corpo a corpo e affrontandosi mediante l'utilizzo di cinture dotate di fibbia metallica, aste ed altri oggetti pericolosi».

Ieri, in aula sono stati ascoltati come testi un carabiniere all'epoca in forza al comando di viale Mazzini, un poliziotto della Digos di Milano della squadra tifoserie e un finanziere del gruppo di Roma.
«A fine partita, alla rotonda di viale Mazzini ci sono stati scontri tra una trentina di persone con tubi di irrigazione tolti dalle aiuole - ha raccontato il carabiniere - Uno era con il capo spaccato, pieno di sangue. Noi siamo scesi dall'auto per calmare la situazione ma alcuni continuavano a colpirsi con le cinte. Poi si sono dileguati».

L'agente della squadra tifoserie della Digos di Milano era in trasferta al seguito degli ultras dell'Inter. «Siamo rimasti nel settore ospiti, a un certo punto, a fine partita, arriva la notizia di scontri tra tifosi. Durante la fase di ripiegamento tre tifosi sono stati fermati. Un cittadino ha ripreso gli scontri con il telefono e ha consegnato le immagini. Le abbiamo visionate e riconosciuto nove ultras dell'Inter partecipanti al tafferuglio, poi la Digos di Frosinone ha riconosciuto qualche tifoso della curva locale». Due dei tre fermati dell'epoca - ha confermato il teste - vennero riconosciuti dalle immagini.
Il maresciallo della guardia di finanza ha ricordato di aver fermato un tifoso dell'Inter con una cinghia in mano, poi denunciato. «I tifosi stavano rientrando verso l'area ospiti e li abbiamo fermati nei pressi della curva Sud». È merso che un gruppo di interisti era uscito dal percorso loro dedicato per portarsi nei pressi della curva Nord, cuore del tifo locale.

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