Spazio satira
La decisione
05.06.2023 - 16:30
Uno dei cinghiali catturati lo scorso mese di aprile
L'allarme cinghiali continua e i residenti di San Giorgio e di via Scocciaformiche hanno chiesto formalmente al Comune l'installazione di gabbie anche nelle loro zone: già da domani dovrebbero essere collocate tre nuove strutture metalliche.
Finora in totale sono tredici gli esemplari catturati attraverso le gabbie che il Comune ha fatto collocare in posti strategici del territorio cittadino. Si tratta di tre animali adulti e dieci cuccioli. Questo il primo bilancio di due mesi di attivazione delle gabbie, installate e gestite da una ditta di Amaseno.
La stessa che nel marzo scorso, proprio in zona Passionisti, vicino San Giorgio, collocò le prime due strutture ma che, dopo pochi giorni, fu costretta a rimuovere perché manomesse da qualcuno. Così vennero fornite altre gabbie e posizionate altrove.
Proprio per depistare i malintenzionati e scongiurare nuovi atti vandalici o dimostrativi, il comandante della polizia locale Dino Padovani ha spiegato che non renderà pubblici i luoghi dove sono state posizionate le altre gabbie.
Intanto i residenti di San Giorgio attendono che nella loro zona vengano sistemate due gabbie, una in via Scocciaformiche.
Resta in vigore l'ordinanza firmata dal sindaco Luca Di Stefano in riferimento all'emergenza cinghiali. Nell'atto vengono anche elencate le strade che sono state segnalate dai cittadini come frequentate dai cinghiali e quelle immediatamente limitrofe: Ravo, Santa Apollonia, Spinelle, Forca, Sant'Antonio Abate e Madonna delle Grazie. Un elenco che tende ad allungarsi. Per questo nei prossimi giorni sarà predisposta una proroga per mantenere ancora attivo il servizio di cattura degli animali attraverso le gabbie.
È la prima volta che a Sora sono stare collocate queste strutture per la cattura dei cinghiali. Un'iniziativa che si è resa necessaria dopo i casi che si sono verificati nei mesi scorsi, come quello delle due ragazze a spasso con il loro cagnolino aggredite da un cinghiale mentre salivano verso il santuario della Madonna delle Grazie. Per non dire, poi, degli ingenti danni alle colture.
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