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Il dolore

Stefano Marcoccia morto sul lavoro. La moglie: «Adesso voglio solo la verità»

Il trentaquattrenne giovedì è stato travolto dall'esplosione di una bombola in un cantiere vicino all'autostrada A5 Torino-Aosta

Stefano Marcoccia morto sul lavoro. La moglie: «Adesso voglio solo la verità»

Valeria Nucci e il marito Stefano Marcoccia, vittima di un incidente sul lavoro

«Amore mio, continua a guardarmi così, i miei occhi si perdevano nei tuoi. Ora li cercherò ovunque perché il cuore non si rassegna ad un dolore così».
Un dolore grande quello di Valeria Nucci, moglie di Stefano Marcoccia, l'operaio vittima di un incidente sul lavoro in un cantiere a Torino. Parole postate su Facebook accanto a una foto che li ritrae insieme.
Valeria vuole capire cosa è accaduto giovedì. «Ora voglio solo la verità, sapere cosa è successo e perché.

Non voglio incolpare nessuno - ha tenuto a sottolineare Valeria - ma ovviamente devo salvaguardare il nome e l'operato di mio marito che non ha fatto nulla di sbagliato. La ditta (la Palingeo, ndr) immediatamente ha provveduto al viaggio e si è resa disponibile da subito. Ringrazio tutte le persone che hanno onorato Stefano, mi riempie di gioia perché i bambini sapranno che padre meraviglioso hanno avuto».

L'incidente è avvenuto in un cantiere a Pavone Canavese a ridosso dell'autostrada Torino-Aosta. Stando a una prima ricostruzione dell'accaduto, il trentaquattrenne stava scaricando delle bombole da un rimorchio quando è stato investito dall'esplosione. Marcoccia era originario di Veroli, della zona de La Vittoria, ma da anni si era trasferito con la famiglia a Sabaudia. Era dedito alla famiglia e al lavoro. Un lavoro che svolgeva con passione e per essere d'aiuto alla sua meravigliosa famiglia, per il futuro dei suoi due bambini. In un'altra immagine di Stefano davanti a un cantiere, la moglie ha scritto: «Quanto ti ho preso in giro per questa foto, quasi quasi ero gelosa di questa macchina da pali per come ti brillavano gli occhi nel vederla. Adesso questa tua passione ti ha portato via per sempre».

Tanti i messaggi di vicinanza alla moglie e ai familiari. Molti anche i post in cui viene ricordato come una persona dal cuore grande, sempre disponibile con tutti. «Siamo profondamente colpiti e addolorati per l'ennesimo incidente mortale in un cantiere. Tutta la Filca di Torino è vicina ai familiari e ai colleghi della vittima. Ogni morte sul lavoro è una sconfitta per tutta la società - ha dichiarato Mario De Lellis, segretario generale della Filca Cisl di Torino - Si tratta della quinta vittima in edilizia in pochi giorni in Italia, una scia di sangue inaccettabile. Noi continuiamo a ripetere che la formazione e la prevenzione sono gli strumenti migliori per garantire la sicurezza nei cantieri».

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