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Delitto di via Pascoli

La madre di Yirelis riconosce la salma. E chiede giustizia

Un dolore senza fine e tanta incredulità. Lucia aveva sentito la figlia poche ore prima. Il suo desiderio ora è riportate il corpo a La Vega, nella Repubblica Dominicana

yirelis

Il riconoscimento del corpo offeso da botte e coltellate è spettato alla madre di Yirel, la signora Lucia Martinez Santana. Che non appena venuta a conoscenza della tragedia ha lasciato Genova, dove lavorava come badante, accompagnata da due amiche per raggiungere Cassino. E lunedì è stata condotta all'obitorio del Santa Scolastica prima che la trentaquattrenne fosse sottoposta all'autopsia. Un dolore senza fine, straziante, accompagnato da un profondo smarrimento.

La madre, ascoltata a lungo dalla polizia, aveva sentito Yirel qualche ora prima. Le era sembrata normale, nessuna paura o tensione nella voce. Le aveva riferito di essere pronta a raggiungerla partendo la mattina successiva perché - come spiegato dalla connazionale della vittima - nel loro Paese di origine il 28 si celebra la festa della mamma. Impossibile immaginare ciò che è accaduto qualche ora dopo. «Non mi aveva segnalato nulla di preoccupante» ha riferito agli agenti e al suo avvocato Marco Rossini.

Sapeva che per ragioni di lavoro la figlia era spesso lontana da casa e che difficilmente restava a lungo in un posto. Era lei, Lucia, a occuparsi dei figli (ora con il padre) durante la sua assenza, mentre Yirel non mancava mai di inviare i soldi che servivano a aiutare tutta la famiglia. «Non riusciamo a credere che qualcuno le abbia fatto una cosa simile. Vogliamo giustizia» ha sottolineato.

Sempre alla presenza dell'avvocato Rossini la madre di Yirel ha esternato un dolore senza eguali ma anche l'incredulità per la «ferocia usata dall'assassino». Chi avrebbe potuto scagliarsi contro di lei in quel modo? E perché?
Yirel era una ragazza solare, molto pacata e sempre gentile. Una persona silenziosa e sola, come la ricordano gli esercenti della zona. La madre, dopo l'autopsia, ha voluto lasciare Cassino e fare ritorno a Genova, dove oggi nella chiesa del Don Bosco a Sampierdarena è attesa una veglia di preghiera per Yirel.

La sepoltura
Dopo l'autopsia, il corpo è rimasto al Santa Scolastica in attesa che venga ultimato l'iter burocratico. Il desiderio di Lucia è quello di riportate l'amata figlia a La Vega, città di origine della famiglia, nella Repubblica Dominicana.
Ecco perché sono stati intessuti stretti rapporti con il consolato per far rimpatriare la salma. E il console avrebbe preso molto a cuore la storia di Yirel, garantendo la massima disponibilità e il massimo impegno.

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