Spazio satira
Gli interventi
08.05.2023 - 19:00
Il 5 maggio la prima riunione della cabina di regia istituita per contrastare i problemi legati al fenomeno della siccità
L'estate dello scorso anno è stata segnata dalla più grave siccità degli ultimi cinquecento anni in Europa. A risentire maggiormente delle conseguenze della crisi idrica soprattutto il settore dell'agricoltura e dell'allevamento, nell'ambito del quale si sono registrate importanti perdite produttive. Quest'anno, sebbene il confronto con il 2022 veda un inverno e una primavera più piovosi, le precipitazioni non risultano comunque sufficienti e lo spettro della siccità continua a far temere l'arrivo della bella stagione, ormai alle porte.
Le precipitazioni
Dal primo gennaio al 30 aprile di quest'anno a Frosinone i giorni in cui le precipitazioni hanno superato i 20 millimetri di pioggia sono stati 7. Nello stesso periodo nel 2022 le stesse condizioni si sono verificate soltanto in un giorno, e 12 volte in tutto l'anno.
Nel mese di aprile appena trascorso i giorni di pioggia sono stati 14, di cui, però, soltanto due con precipitazioni abbondanti.
Le misure di prevenzione
Come rilevato dal consorzio di bonifica Anbi Lazio, la crisi idrica non può essere considerata un fenomeno transitorio, ma, come dimostrano i numeri riguardanti le risorse di acqua, si tratta del risultato di un ciclo idrico, ormai incapace di rigenerarsi naturalmente, a causa di cambiamenti climatici sorprendentemente veloci.
In Italia, inoltre, spiega Colditretti Lazio, si perde ogni anno l'89% dell'acqua che arriva al suolo grazie alla pioggia.
Di fronte a tale situazione, dunque, e in vista di un futuro incerto, si è reso necessario un approccio basato sulla prevenzione dell'emergenza piuttosto che sulla corsa al riparo dei danni. Ed è con tale obiettivo che lo scorso 14 aprile è stato varato il decreto per l'istituzione di una cabina di regia per il contrasto alla scarsità idrica, volto a contenere gli effetti negativi della crisi attraverso misure per la realizzazione delle infrastrutture idriche primarie oltre che per accelerare gli interventi di ammodernamento per il contenimento e per la riduzione delle perdite di acqua.
I finanziamenti
Venerdì scorso si è tenuta la prima riunione della Cabina di regia. Durante l'incontro è stato stabilito di dare priorità a quegli interventi che, anche se non in fase di progettazione avanzata, possano contribuire a fare fronte ai problemi più urgenti, e, su richiesta del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, è stata avviata la ricognizione delle richieste provenienti dai territori.
Per i primi interventi sono state individuate cinque regioni, tra le quali il Lazio, per un investimento complessivo di 102.030.000 euro. Gli altri interventi riguarderanno Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna.
«Salutiamo con soddisfazione questo primo importante risultato – sottolinea la presidente di Anbi Lazio Sonia Ricci – Uno dei nostri obiettivi era dimostrare che i consorzi di bonifica laziali sono in grado raccogliere le sfide utili a intercettare linee di finanziamento ministeriali e regionali. Il finanziamento di 6,03 milioni di euro per l'interconnessione e il riutilizzo dell'impianto di depurazione di Fregene, adduttore del consorzio di bonifica Litorale Nord di Roma, va proprio in questa direzione».
Per il presidente del consorzio di Bonifica Litorale Nord di Roma si tratta di un importante risultato per fare fronte alla siccità in un momento particolare e delicato per le imprese agricole del territorio. «Un progetto – ha commentato Sacchetti – sul quale abbiamo creduto e crediamo molto in termini di obiettivi e validità».
Un finanziamento che rappresenta un importante punto di partenza nel quadro delle risposte progettuali che i consorzi di bonifica del Lazio intendono perseguire. «Dobbiamo continuare a lavorare per cogliere al meglio tutte le opportunità che arriveranno per contrastare i problemi del cambiamento climatico – conclude Anbi – nello spirito della più sana concertazione e sinergia istituzionale possibile con tutti i soggetti coinvolti nell'approvvigionamento idrico».
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