Vanno a chiudere il pollaio armati, con la pistola in tasca. Con la paura che da un momento all'altro quell'arma nascosta debba essere tirata fuori per portare a casa la pelle. Racconti crudi, quelli catturati dalle telecamere della trasmissione di Rete Quattro "Fuori dal coro", che martedì sera ha acceso i riflettori alla situazione vissuta nelle contrade di Cervaro. Soprattutto in zona Foresta. Un problema da tempo denunciato pubblicamente dai residenti, poi finito al centro di una petizione inviata al prefetto e ora balzata agli onori delle cronache nazionali in tutta la sua drammaticità.

Tre colpi in mezz'ora nella stessa contrada, furti sventati o sfumati per la presenza dei residenti all'interno delle abitazioni. Le parole dei proprietari di casa che hanno subito la violenza di un estraneo nella loro intimità assumono ancora più forza con le immagini che raccontano senza filtri di famiglie "ostaggio" delle bande criminali. C'è chi esce di casa armato persino per accudire gli animali, chi sta rendendo la propria abitazione una fortezza con grate di metallo commissionate a fabbri della zona. E chi volontariamente resta a casa: uno a turno si sacrifica per evitare di lasciare l'abitazione vuota. Una situazione al limite. Pure martedì sera, poco prima della trasmissione, un'altra casa "visitata" in centro, con la solita reazione dei residenti.

A funzionare è sempre il tam-tam social dei cittadini delle contrade limitrofe. Nella puntata condotta da Giordano sono stati mandati in onda pure gli audio dei messaggi WhatsApp dei gruppi dedicati: sono state proprio le indicazioni in tempo reale scambiate tra i numerosi partecipanti a mettere in allarme zone contigue a quelle già colpite, evitando altri raid. Come accaduto l'altra settimana. Le indicazioni di accendere le luci di case e giardini per favorire le forze dell'ordine in azione sono state preziose. Alleati dei ladri, infatti, restano i coni d'ombra delle aree poco illuminate e l'assenza di telecamere.

Proprio questa la richiesta rilanciata dal presidente del comitato "Foresta in Comune", Alessandro Ranaldi, che da tempo con il suo pulmino anti-ladro mette in pratica una fattiva prevenzione. Ma non basta. In quelle 200 firme e più inoltrate al prefetto un paio di settimane fa, infatti, il rinnovato auspicio di destinare almeno quattro delle telecamere di videosorveglianza previste dopo il tavolo di sicurezza proprio alla zona di Foresta e alle aree vicine. E di installare impianti di illuminazione che possano sfavorire bande senza scrupoli.