Celebrati i 171 anni della fondazione della polizia. L'evento questa mattina al parco Matusa «finalmente senza le restrizioni della pandemia», come ha sottolineato il capo della polizia e direttore generale della pubblica sicurezza prefetto Lamberto Giannini.

La cerimonia si è aperta con l'Inno d'Italia, eseguito dai musicisti del Conservatorio Licinio Refice di Frosinone. Subito dopo la lettura dei messaggi inviati dalle massime autorità dello Stato, ha preso la parola il questore di Frosinone Domenico Condello. Ripercorsi i tratti salienti della storia della polizia, una storia di impegno, passione e sacrificio, troppe volte pagata a caro prezzo da migliaia di donne e uomini che hanno dedicato interamente la loro esistenza e in molti casi perso la vita, per garantire la sicurezza dei cittadini e difenderne la libertà.

«La nostra è una storia di identità e cambiamento, concetti apparentemente incompatibili, che sono invece complementari e costituiscono i principi fondamentali della nostra istituzione - ha detto il questore - In ragione di questa identità ogni nostra azione sarà valutata dalla collettività come il comportamento riconducibile all'intera istituzione che rappresenta». Alla collettività è finalizzato, infatti, l'operare degli agenti della polizia, per garantire il rispetto della norma, senza però mai perdere di vista il vissuto e le esigenze del singolo, adeguandosi alle dinamiche sociali.

Durante il corso della mattinata sono stati anche evidenziati i risultati raggiunti nella prevenzione e nel contrasto alla commissione di reati. Nel corso della cerimonia, al personale della polizia che si è particolarmente distinto per spiccate capacità professionali sono state conferiti due attestati di pubblica benemerenza al merito civile, otto attestati di encomio solenne e tredici attestati di encomio al personale della polizia di stato che si è distinto per coraggio, virtù civiche e spiccate qualità professionali. Un encomio solenne è stato consegnato alla memoria del vice sovrintendente Loris Casale e ritirato dalla madre, la signora Antonietta Cerasi.

La storia delle donne e degli uomini della polizia di stato, impegnati quotidianamente al servizio della gente e delle istituzioni democratiche, è stata anche raccontata in un video realizzato con la collaborazione dell'Accademia di Belle Arti, un mosaico di competenze, dove le specificità sono i preziosi tasselli che la compongono e le interconnessioni tra di esse ne fanno l'istituzione forte e affidabile.

Madrina d'eccezione della manifestazione è invece stata Isabella Ferrari, che tutti ricordiamo, anche nelle vesti di Giovanna Scalise, in distretto di polizia. L'attrice ha interpretato un monologo, liberamente tratto dal libro di Annalisa Strada, insegnante bresciana, che ci racconta la storia di Emanuela Loi, la prima agente di polizia morta in servizio il 19 luglio 1992. Insieme ad Emanuela Loi persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e gli agenti Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.

L'autrice del libro da cui è tratto il monologo, racconta in modo semplice, scorrevole ed entusiasmante chi era Emanuela Loi: una giovane ragazza di Sestu, una cittadina vicino Cagliari. Una famiglia umile la sua: padre ferroviere, mamma casalinga e un fratello e una sorella maggiori, Maurizio e Claudia. Emanuela non ha neanche vent'anni quando sua sorella, dopo il diploma magistrale, la convince a tentare il concorso per entrare in polizia. Un'idea azzardata, ma che si rivelerà poi appartenerle, grazie a quel senso del dovere che da sempre la contraddistingue. Una scelta che la fa crescere in fretta e lontano dalla sua terra, a Trieste prima, a Palermo poi, dove viene assegnata al servizio scorte di Paolo Borsellino.

Poi Isabella Ferrari è stata omaggiata con un'opera dell'artista Fausto Roma. Momenti musicali, sempre realizzati dagli studenti del Conservatorio, hanno allieto il numeroso pubblico presente. Premiato anche il più anziano poliziotto iscritto all'Anps e che ha prestato servizio in provincia di Frosinone, il sovrintendente Riccardo Chianese. Per l'occasione sono stati allestiti stand delle specialità (stradale, sicurezza cibernetica, ferroviaria), del codice rosso contro la violenza di genere, "La nostra storia" ed aree tematiche con il pullman azzurro, un'aula scolastica multimediale itinerante dove i poliziotti della stradale sono maestri di sicurezza, per assistere a lezioni a base di giochi a tema, filmati e cartoni animati, il fullback, il mezzo equipaggiato con le più moderne tecnologie per gli accertamenti di polizia scientifica, la mostra statica con le auto e moto della polizia di stato, compresi i mezzi storici ed i nostri cimeli.

Presenti anche gli atleti del gruppo sportivo fiamme oro rugby e i cinofili della polizia di stato, con il cane antiesplosivo War. È stata l'occasione anche per sensibilizzare sull'importante gesto della donazione del sangue sottolineando il fondamentale sostegno dell'associazione donatori e volontari della polizia di stato. L'evento è stato presentato dall'anchorwoman e imprenditrice culturale Claudia Conte.