Spazio satira
Il caso
01.04.2023 - 18:30
Una suggestiva immagine aerea del centro abitato di Ceccano che in totale dovrebbe disporre di sette farmacie
Il primo punto fermo sulla contesa delle nuove farmacie lo metterà il Tar il prossimo 5 aprile. Per quella data, infatti, è fissata l'udienza al Tribunale amministrativo di Latina per l'esame del ricorso presentato dagli assegnatari della nuova sede. E il 19 aprile per quello presentato da Querqui. A breve, probabilmente già nei prossimi giorni, verranno fissate le udienze per la discussione degli altri due ricorsi presentati da altrettanti titolari di farmacie.
Contestano tutti le scelte dell'amministrazione Caligiore sull'apertura delle due nuove farmacie previste dal piano regionale, ma per ragioni diverse.
Nei loro ricorsi contro la revisione della pianta organica delle sedi varata dalla giunta comunale nel dicembre scorso, i titolari delle farmacie Tambucci, Querqui e San Michele si oppongono alla modifica stessa della nuova pianta organica, che ha annullato la previsione precedente di una farmacia rurale in zona Badia prevedendone al suo posto una urbana. Ma è proprio la localizzazione di questa sesta farmacia che viene contestata dagli altri ricorrenti, gli assegnatari per concorso nel nuovo esercizio, i dottori Carlo De Angelis e Sabrina Mastromattei. Una vicenda complessa che si trascina da un decennio e che finora ha prodotto solo stallo e una raffica di ricorsi al Tar.
La questione risale al 2012, quando il governo Monti fissa il concorso per l'apertura di nuove farmacie invitando i comuni a indicare le zone dove collocarle. A Ceccano ne spettavano sette, due in più di quelle esistenti. L'amministrazione comunale di allora, guidata dal sindaco Manuela Maliziola, optò per una farmacia rurale in contrada Badia e una urbana tra le località Colle Leo e Cantinella, in pratica lungo via per Frosinone. Un piano rimasto bloccato fino a poco più di un anno una anno fa, quando la giunta del sindaco Roberto Caligiore ha varato la nuova pianta organica: via dal piano la farmacia prevista alla Badia per mancanza di locali idonei e dentro una nuova ubicazione, in un'area che va da via Celleta alla Monti Lepini, al confine con il territorio di Frosinone.
Quest'ultima è la sede che il Comune ha assegnato ai vincitori di concorso De Angelis e Mastromattei, i quali però sono risultati assegnatari dell'altra sede, la settima, quella di via per Frosinone. La sesta sede non è stata messa a concorso perché prelazionata dal Comune che all'epoca riteneva di poter aprire una farmacia pubblica; con la riforma della pianta organica la prelazione è poi passata sulla settima sede. Anche su questo aspetto fa leva il ricorso al Tar presentato da De Angelis e Mastromattei, che in sostanza contestano il diritto dell'amministrazione di assegnare loro la sesta sede prelazionando la settima.
Di tutt'altro avviso gli altri farmacisti che si sono rivolti al Tar, i dottori Fabrizio Tambucci, Giovanni Querqui e Francesco Tursi, che attraverso i rispettivi legali sostengono l'illegittimità della revisione della pianta organica nei modi in cui stata operata dall'amministrazione Caligiore, in particolare dell'annullamento della prevista farmacia rurale alla Badia e il suo trasferimento in altra zona.
Non solo una battaglia legale, ma anche un confronto duro tra enti. Comune e Regione sono divisi su come procedere e si rimpallano le responsabilità dello stallo. E dopo i rilievi critici inviati dalla Direzione regionale salute al Comune con allegata richiesta di spiegazioni sul cambio di localizzazione, si attendono le controdeduzioni di Palazzo Antonelli, che comunque appare deciso a proseguire sulla sua strada. Chiarimenti che verosimilmente verranno forniti agli uffici della Pisana dopo la pronuncia del Tar sui ricorsi. Una tregua armata, insomma.
Al momento, la proroga concessa dalla Regione Lazio per l'apertura della sesta farmacia scadrà il prossimo 31 luglio, ma considerando i tempi dei procedimenti giudiziari avviati e i loro possibili esiti appare destinata a slittare ancora. Tutti i ricorrenti hanno infatti chiesto al Tar la sospensiva del provvedimento di giunta. Se la richiesta fosse accolta, tutto l'iter si bloccherebbe in attesa del giudizio di merito. Per le nuove farmacie a Ceccano sembra un destino segnato.
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