È stata arrestata in carcere mentre cercava di introdurre hashish per il figlio detenuto.
È successo alla frusinate B.D.A., 50 anni, sorpresa dagli agenti della polizia penitenziaria durante i controlli per accedere alla sala colloqui. Non è la prima volta che, durante i colloqui, gli uomini della polizia penitenziaria intercettano quantitativi di droga destinata agli "ospiti" della casa circondariale di Frosinone.
Durante uno dei servizi disposti dalla polizia penitenziaria per evitare che i parenti possano introdurre nel carcere sostanze stupefacenti o altri oggetti vietati dalla legge, l'attenzione del personale si è soffermata sulla donna. Potrebbe averla tradita l'eccessivo nervosismo all'atto del controllo. Così è stata sottoposta a una perquisizione personale. Nascosto nelle mutande è stato rinvenuto dagli agenti un involucro contenente una cinquantina di grammi di hashish.
A quel punto per la cinquantenne è scattato l'arresto. L'hashish, invece, è stato sequestrato. La donna è stata posta agli arresti domiciliari in attesa dell'udienza di convalida che si terrà nella giornata odierna. L'arrestata sarà difesa dall'avvocato Luigi Tozzi.
L'attività di controllo degli agenti agli ordini del commissario capo Rocco Elio Mare prosegue ininterrotta per garantire la sicurezza della struttura.
Una struttura, peraltro, interessata da fatti di cronaca quali la sparatoria avvenuta, il 19 settembre del 2021, all'interno di una cella con un'arma che è stata introdotta all'interno dalla casa circondariale con un drone. L'episodio era finito anche nella relazione semestrale al Parlamento della dia che scriveva: «Non si esclude che la vicenda possa tuttavia essere legata a contrasti per questioni legate allo spaccio di stupefacenti».