Il caso
29.01.2023 - 09:30
Nessuno ha sparato. Però la paura è stata grande lo stesso. E poi la protesta: «Non si può cacciare così vicino alle abitazioni, ci sentiamo in pericolo».
Un abitante della zona, ancora scosso per quanto accaduto, racconta: «Sulla stradina comunale che fa angolo con casa mia ho visto un uomo con il fucile e una giubba arancione che faceva avanti e indietro. Vicino c'era un'auto parcheggiata. Dalla stessa stradina sono sbucati altri due cacciatori, a una distanza di dieci o quindici metri da casa. Con loro c'erano dei cani che avevano scovato un cinghiale e abbaiando lo inseguivano. Più in là c'era un cacciatore di vedetta. E altri arrivavano dall'altra parte dell'abitazione. Eravamo assediati.
A quel punto, insieme a mia sorella, ho protestato e loro si sono allontanati. Intanto il cinghiale, una femmina con un cucciolo, si è allontanato. Qualcuno dei cacciatori mi ha chiesto scusa. Ma ho risposto che non si fa. Non hanno sparato solo perché ci siamo fatti sentire, altrimenti penso proprio che lo avrebbero fatto. È già successo altre volte, soprattutto nei fine settimana, anche se stavolta è stato davvero spaventoso».
L'uomo lamenta che i cacciatori siano entrati armati nella sua proprietà. E spiega che vicino alle case sono comparsi dei cartelli con la scritta "Zona di caccia". «Chi li ha affissi - chiede - e con quale criterio? Come si fa a cacciare in prossimità delle case? L'altro giorno una signora che abita qui vicino ha trovato due cacciatori nel suo pagliaio. Ha chiesto spiegazioni e le hanno risposto che stavano inseguendo un cinghiale».
Sul posto, ieri mattina, si sono recati i carabinieri per raccogliere la testimonianza dei residenti.
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