Nella ricorrenza della "Giornata della memoria", una mattinata nel salone "Purificato" della prefettura di Frosinone per la cerimonia di consegna di quattordici "medaglie d'onore", conferite dal presidente della Repubblica a cittadini italiani che furono deportati e internati nei campi di sterminio nazisti e poi destinati al lavoro coatto, e consegnate alla presenza dei sindaci dei comuni di residenza dei familiari degli insigniti. 

A prendere la parola il prefetto Ernesto Liguori, che ha voluto salutare tutte le autorità civili e militari presenti, i familiari degli insigniti e i sindaci per l'impegno nel dare risalto a questa giornata «di particolare valore civile, perché penso sia utile ricordarne il senso, pur avendo una grande evidenza tramite i mezzi di informazione. Una giornata, questa, istituita con la legge dello Stato, e questo significa che il nostro ordinamento giuridico ha voluto sottolineare il valore della memoria di questi tragici avvenimenti, che sono stati da un lato l'Olocausto e la Shoah e dall'altro la vicenda della deportazione degli italiani, militari e civili, che hanno vissuto questa tragica esperienza. L'Olocausto credo sia un "unicum" nella storia dell'umanità, e credo sia un evento che non ha termini di paragone per ferocia e gravità. Una vicenda che ha trovato la sua radice nell'odio razziale, che si è esteso anche ad altre categorie di persone, quali malati psichiatrici e rom. Una violenza senza precedenti, programmata e pianificata con un approccio burocratico, che rende ancora più grave questa vicenda. La giornata di oggi vuole esprimere la nostra condanna più ferma rispetto a quegli avvenimenti, ma d'altra parte prendere anche consapevolezza che essi sono stati resi possibili dall'indifferenza della società dell'epoca, che ha aderito ad una visione folle di sopraffazione nei confronti del mondo ebraico e delle altre persone coinvolte».

Presenti alla cerimonia il sindaco Riccardo Mastrangeli, il vicario del questore Angelo Morabito, il sindaco di Alatri Maurizio Cianfrocca, il comandante dei carabinieri colonnello Alfonso Pannone, il sindaco di Acuto Augusto Agostini, il comandante della Guardia di finanza colonnello Cosimo Tripoli, il commissario prefettizio di Ferentino Giovanni Luigi Bombagi, l'assessore del comune di Fiuggi Rachele Ludovici, il colonnello Marco Boveri, il sindaco di Veroli Simone Cretaro, il colonnello Alfredo Russo, il vicecomandante Roberto Leo Gallina e il sindaco di Arce Luigi Germani.  Gli insigniti sono stati Sante Bocanelli, Luigi Capobasso, Ernesto De Stefani, Giuseppe De Stefani, Carmine Fargnoli, Tommaso Galuppi, Umberto Gatta, Renato Martellacci, Giovanni Martini, Francesco Meloni, Leonardo Petrucci, Enrico Polselli, Armando Rossi e Cesare Tufi.