Piscine chiuse oggi in tutta Italia. È lo "sciopero bianco" con cui i gestori degli impianti, ormai in ginocchio dopo chiusure, restrizioni e rincari, protestano cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica e le autorità politiche sulle drammatiche conseguenze che la pandemia, e da ultimo l'aumento vertiginoso delle bollette energetiche, sta producendo su questo importante settore, comprese le associazioni e le società sportive. A parlare di una situazione "drammaticamente peggiorata in questo 2022" sono le principali sigle del comparto, Agisi, Assonuoto, Insieme si vince, Piscine del Piemonte, Piscine Emilia Romagna e Sigis, riunite nel coordinamento "Associazioni gestori impianti natatori". Vicinanza e sostegno alla protesta nazionale di oggi giunge sia della Federazione italiana nuoto che da "Forum piscine", che rappresenta il punto di riferimento del comparto a livello internazionale.
Enrico Maria Bastardi, presidente della società sportiva dilettantistica arl "Sportfly" di via Ponte Marziano, a Sora, aderisce con tanti suoi colleghi di tutta Italia all'iniziativa odierna. L'abbiamo intervistato.
La pandemia: due anni molto difficili per il vostro settore.
«Sì. Le piscine sono state tra le prime a chiudere e tra le ultime a riaprire. Abbiamo rispettato le norme, le disposizioni che sono cambiate in continuazione.
Ma questi sacrifici non sono bilanciati dagli aumenti delle bollette che ci siamo visti recapitare. Un settore già in ginocchio e oggi vessato dai rincari vive un tempo insostenibile e per rappresentare la condizione di noi gestori è nata questa giornata di chiusura delle piscine».
Quale segnale volete inviare?
«Un segnale per accendere i riflettori sulle nostre realtà.
Far sentire la nostra voce, facendola arrivare sui tavoli che contano, non solo Comuni e Regioni, ma soprattutto al Governo. La nostra iniziativa non vuole rappresentare un piangerci addosso, anzi. Siamo un comparto sportivo che sempre, a testa alta, ha garantito la salute dei cittadini, rispettando le regole, aprendo gli impianti anche se con meno utenza, affrontando ogni sfida. Ora, però, è veramente troppo».
Meno gente in piscina e costi di gestione alle stelle.
Un mix micidiale...
«In questi ultimi mesi ho avuto modo di interfacciarmi con vari colleghi che gestiscono impianti e tutti hanno espresso serissime preoccupazioni non solo per l'aumento sconsiderato dei costi energetici, ma anche per la bassa frequenza dell'utenza a causa delle note contingenze pandemiche. Siamo stati abbandonati dal Governo, pochissimi i ristori, ma anche dai Comuni che non hanno esitato ad inviarci la Tari a costo pieno, nonostante nel 2020 siamo stati chiusi completamente sei mesi e nel 2021 ben cinque L'utenza, peraltro, non comprende le difficoltà che stiamo vivendo e magari si generano mal di pancia di fronte ad un aumento di qualche euro mensile, perché inconsapevoli di quanto costi oggi mantenere la temperatura di una piscina a trenta gradi, oltre a tutti gli oneri fissi come dipendenti, leasing, tasse, manutenzioni».
Per voi la ripartenza c'è mai stata?
«Abbiamo avuto significative perdite perché abbiamo dovuto far recuperare con i voucher tutto l'incassato da settembre 2019. Questi voucher, fortunatamente, sono stati spalmati grazie ad un decreto che prevedeva di poterli far recuperare o attraverso un rimborso o con il voucher, però ovviamente con mancato fatturato.
Questo ha comportato che erroneamente l'utenza ha pensato "ho pagato, devo recuperare", ma questo vale nel momento in cui mi hanno sospeso i costi di gestione. Invece il problema è che quando acquisti un pacchetto, non stai comprando solo i tuoi dieci ingressi in piscina, o di abbonamento, perché in quella spesa ci sono anche le assicurazioni, le bollette, le spese di gestione dell'impianto». Avete ricevuto dei sostegni? «A noi non hanno sospeso i costi che abbiamo dovuto sostenere: tutto è rimasto invariato. Insomma, in 23 mesi di pandemia siamo stati chiusi 10 mesi. Quando abbiamo riaperto, dopo poco, il Governo ha imposto il green pass. Siamo stati i primi ad averlo adottato, abbiamo dovuto ridurre l'utenza di circa il 40% per rispettare i limiti dettati. Successivamente ci sono stati dei decreti ristori, che però hanno coperto solo il 5%, il resto l'abbiamo coperto con le nostre riserve. E quando sembrava di tornare un po' a respirare, sono arrivati questi aumenti per cui oggi scioperiamo. Stiamo consumando anche di meno, dato che l'utenza è di gran lunga inferiore, diminuita del 60%, ma stiamo spendendo più del doppio di prima. Il Governo non ci ha aiutato non intervenendo neanche sul carobollette. I Comuni hanno inviato la Tari 2020, 2021 piena, anche con gli aumenti. La Tari è una tassa sui rifiuti, ma noi siamo stati chiusi, nel mio centro il camioncino a ritirare i rifiuti non è passato affatto. Perché quindi devo pagare a prezzo pieno?».
Grosse spese fisse e meno clienti, magari per la paura di contagiarsi?
«Le persone sono ancora scettiche e non si avvicinano facilmente. Voglio dire loro che le strutture sono sicure rispettano le norme anti-contagio. Quanto alle spese, gli impianti natatori hanno una gestione molto onerosa, che vi siano cento o mille persone non cambia».
Che cosa chiedete?
«Con questo sciopero nazionale chiediamo un sostegno vero per il caro bollette e dei protocolli, anche di gestione, più efficaci: è vero che siamo stati i primi ad esserci adeguati alle normative, ma abbiamo anche visto che l'andamento dei contagi è sempre stato indipendente dal nostro settore, che tuttavia è stato il più penalizzato. E poi chiediamo l'estensione del bonus 110% a tutta l'impiantistica e l'appello che rivolgiamo a gran voce al Governo è quello del bonus wellness; non si capisce perché, dopo due anni, la nostra richiesta non sia stata ancora accolta. Il bonus wellness offre la possibilità di portare in detrazione fiscale le spese per lo sport al pari delle spese per i medicinali. Il nostro settore genera salute e previene le patologie. Ci auguriamo che il Governo dia in questo modo una spinta per rilanciare il comparto, sostenendo le famiglie, tutte le fasce di età, con un occhio particolare alla salute degli over 60».
Un'attenzione particolare anche ai più piccoli la sua…
«Certamente. Il nuoto è importante per tutte le generazioni e i bambini e gli adolescenti godono di evidenti benefici. Il mio appello è rivolto alle famiglie: fate socializzare i vostri figli, non teneteli sempre dentro casa, davanti ai pc. Qualsiasi sport, ma praticatelo voi e i vostri figli. È importante per una crescita sana della società e per il benessere psico-fisico».