La crisi seguita all'emergenza Covid ha inciso profondamente sul sistema economico e sociale. Una situazione del tutto inedita che ha accresciuto il numero di famiglie e individui poveri nel nostro Paese. Nell'anno della pandemia, il numero di persone in povertà assoluta è passato dai circa 4,6 milioni stimato nel 2019 a 5,6 milioni. Prima del Covid il 7,7% della popolazione non poteva permettersi il paniere di beni considerati essenziali per mantenere un tenore di vita accettabile (come le spese per la casa, la salute e il vestiario). Nel 2020 questa quota è salita al 9,4%. Un dato senza precedenti nella serie storica, con un impatto dirompente sulla vita delle persone.

E, di conseguenza, anche una sfida enorme per le amministrazioni pubbliche. Da un lato, per la necessità di tamponare la situazione con aiuti destinati alle tante persone in difficoltà, per la perdita del lavoro o per la chiusura temporanea della propria attività. Dall'altro, perché la crisi economica e dei consumi comporta anche un minor gettito con cui fare fronte all'emergenza, così come alle attività ordinarie degli enti. In particolare quelli più prossimi al cittadino, come i Comuni e le altre istituzioni locali.

E così, guardando i numeri, stando alle elaborazioni di Opnpolis aggiornate al 30 luglio scorso, si nota che, tra le dieci realtà più popolose, è Milano ad aver registrato minori entrate comunali per il 2021 (al netto delle minori spese) a causa della pandemia. Si parla di quasi 194 milioni di euro in meno (137,93 per abitante). Il capoluogo lombardo è anche la grande città che ha perso più gettito pro capite dall'addizionale Irpef: 7,21 euro. Ed è anche la seconda in termini assoluti: circa 10 milioni di euro, a fronte dei 13,35 milioni di Roma.
In sintesi, dopo Milano, le minori entrate pro capite si registrano a Firenze (78,19 euro p.c.), Palermo (65,84), Bologna (56,61) e Torino (54,57). Mentre la perdita pro capite di addizionale Irpef è stata più grave, dopo il capoluogo lombardo, a Roma (4,76 euro p.c.), Bologna (4,48), Torino (3,56) e Genova (3,54).

Nelle città del sud, dove già prima della pandemia il gettito dall'addizionale Irpef era più basso, l'impatto del Covid su questa voce appare inferiore: 2,05 euro pro capite di perdita a Bari e meno di 2 euro pro capite a Napoli, Palermo e Catania.

Analizzando la situazione della provincia di Frosinone, il Comune capoluogo è quello che ha risentito più di tutti della pandemia con una perdita di gettito. La perdita stimata, secondo i dati diffusi da Openpolis, è quasi di 1,5 milioni (1.497.014 per la precisione), più altri 100.000 euro scarsi di addizionale comunale Irpef per un totale di 1.108.976 euro, dato depurato degli importi inferiori a 200 euro. Ma perdite, più o meno importanti, si sono avute in tutti i Comuni ciociari. Una situazione che è stata parzialmente tamponata con i contributi arrivati dallo Stato centrale. Ma l'emergenza, economica non sembra ancora terminata.