Altri sette morti per il Covid. E sono ventiquattro in tredici giorni. Ovvero una media di 1,8 al giorno. Sul fronte dei contagi, invece, se ne contano 54, il minimo dal 15 ottobre: allora furono 24. Il dato di ieri segue l'effetto lunedì, quando si hanno i risultati dei tamponi di domenica, in genere meno del solito, considerato che molti laboratori privati (che al momento viaggiano su circa mille test al giorno) sono chiusi e che solo Frosinone effettua i tamponi al drive in. Tanto che anche il passato lunedì, con 87, ha segnato un valore in controtendenza rispetto agli ultimi giorni, chiusi con cifre oscillanti tra 267 e 399 positivi, quest'ultimo record assoluto.

Sul dato di ieri pesa il basso numero dei tamponi, circa 700 a dispetto di giornate in cui si è andati abbondantemente oltre i duemila con punte superiori ai tremila. Ciò indica anche un abbassamento al 7% della percentuale dei positivi rispetto ai tamponi eseguiti. Praticamente dimezzata rispetto a qualche giorno fa. Bisognerà vedere se questa tendenza sarà confermata anche nei prossimi giorni o se sia solo il frutto di una situazione momentanea. Ma già per oggi sono attesi gli esiti di circa 2.500 tamponi eseguiti nella giornata di ieri. E il timore è che si ritorni di nuovi intorno a trecento contagi.

La situazione
Tutte le vittime di ieri risultano avere altre patologie come spiegato nel bollettino regionale. Tra queste un padre cappuccino del convento di Alatri, nonché cancelliere del tribunale in pensione, e una donna di 55 anni di Cassino. Entrambi erano ricoverati in terapia intensiva all'ospedale Fabrizio Spaziani di Frosinone.
Una terza morte viene segnalata da Arce. Lo annuncia il vicesindaco Sara Petrucci, in un post sulla sua pagina social: «È una giornata molto triste per la nostra comunità. Purtroppo devo comunicare il decesso di un nostro concittadino che nei giorni scorsi era risultato positivo al Covid-19. Si tratta di Antonio Cacciarella, 63 anni, di Borgo Murata. A nome dell'amministrazione comunale e della comunità arcese, profondamente colpita per questa scomparsa, rivolgo le condoglianze a tutta la famiglia. In particolare ci stringiamo al dolore del consigliere comunale Giulia Cecio, nipote del caro Antonio».
La quarta vittima è di Aquino, si tratta di un uomo di 82 anni.

Una quinta vittima viene segnalata da Sora, dal sindaco Roberto De Donatis Si tratta di una donna di 90 ani, però deceduta nei giorni scorsi. In questo caso potrebbe esserci un ritardo di comunicazione.
In serata, poi, è giunta la notizia di altri due decessi, non inclusi nel bollettino regionale per una questione squisitamente temporale. Si tratta di un uomo di 59 anni di Piglio con patologie. Era ricoverato anche lui in terapia intensiva. E di un settantenne di Frosinone, con altre patologie, morto anch'egli in ospedale.

La statistica
Tanti decessi in un solo giorno non si erano visti nemmeno nella fase più acuta dell'emergenza Covid, tra marzo e aprile. Ci sono stati giorni con quattro morti: è accaduto il 26 marzo e il 3 aprile. Cinque in un unico bollettino (più i due della serata) non era ancora capitato.
Ventiquattro morti in tredici giorni nessuno, fino a qualche settimana fa, poteva aspettarselo. Tuttavia, è un trend che fa il paio con altre due situazioni simili vissute, però, tra la fine di marzo e l'inizio di aprile. Il che ci riporta indietro ai tempi più bui della pandemia.
Dal 25 marzo al 4 aprile, si sono registrate in Ciociaria 23 morti in 11 giorni. Partendo, invece, dal giorno dopo, ovvero dal 26 marzo, fino al 6 aprile se ne sono contate 24 in dodici giorni. Computando tutto il periodo, per tredici giorni complessivi, si sale così a 25 decessi. Si può dire che quello è stato il momento più critico.

L'andamento
L'incremento dei contagi, con i nuovi 54 casi di ieri, vede Frosinone con 7, Alatri con 6, Cassino con 6, Ceccano con 4, Fiuggi con 3. Tra i centri più grandi della provincia Anagni 1, Sora 1 e Veroli 2. Una situazione decisamente più tranquilla rispetto al recente passato (Frosinone è stata anche a 48). Restano sulle 3.500 unità le persone positive, senza sintomi, costrette all'isolamento domiciliare.
Il dato
L'ultima settimana si è chiusa con 2.044 contagi, il picco dall'inizio dell'emergenza con una media giornaliera di 292. A novembre, invece, siamo già a quota 2.497 per una media di 277 casi quotidiani. E, dunque, per superare i 2.500 casi ci vorranno dieci giorni di questo novembre, che si preannuncia come il mese più nero, quello in cui il virus ha manifestato tutta la sua virulenza per riprendere vigore e raggiungere vette di contagio mai toccate finora. Si tratta di valori che hanno infranto le precedenti medie, per nulla comparabili all'attuale situazione.

Le segnalazioni
Il sindaco di Fiuggi Alioska Baccarini annuncia la chiusura per quattro giorni della primaria del I istituto comprensivo. E spiega: «A seguito di consegna di dettagliata relazione da parte della dirigenza scolastica dell'Istituto comprensivo di Fiuggi, richiesta dal sindaco Baccarini nel corso del weekend, si è deciso di emettere ordinanza contingibile ed urgente di chiusura in via precauzionale e del tutto preventiva del plesso della scuola primaria dal 10 al 13 novembre per procedere alle operazioni di sanificazione straordinaria. È stata volontà del sindaco, sentite tutte le parti in causa, procedere alla chiusura del plesso scolastico per realizzare la sanificazione preventiva e precauzionale. Non bisogna tuttavia cedere ad inutili allarmismi poiché la situazione è costantemente monitorata».
Altra situazione a Piglio, invece, dove il primo cittadino Mario Felli informa che «numerosi pazienti della residenza San Francesco a Piglio sono risultati positivi al Covid.

Sono stato anche informato che non presentano sintomi particolari e che sono state attivate le procedure previste dai vigenti protocolli sanitari. La situazione sta degenerando e mai come in questo momento bisogna rispettare ogni singola regola. Basta con qualsiasi tentativo di assembramento e basta vedere persone con le mascherine sotto al naso. Il nemico da combattere è il Covid, non le regole, quindi impegniamoci a fare ognuno la propria parte».
A Frosinone, in tribunale, arriva la notizia della positività di altri avvocati, mentre ieri era chiuso il bar esterno al palazzo di giustizia.
Il sindaco Nadia Bucci di San Vittore del Lazio annuncia «la positività al Covid 19 di un'insegnante della scuola dell'infanzia del plesso scolastico di Via Bagno. Successivamente al confronto con il dirigente, che ha già attuato il protocollo previsto dalla normativa vigente, ritengo opportuno procedere alla chiusura dell'intero plesso scolastico di via Bagno per consentire nella mattinata di domani (oggi, ndr) la sanificazione di tutti gli ambienti».

La corsa al vaccino
Pfizer e Biontech sono vicine al vaccino. Hanno annunciato che il loro antidoto al Covid è risultato efficace nel prevenire il 90 per cento delle infezioni durante la fase 3 della sperimentazione, che non si è ancora chiusa. Stando così le cose le due aziende si apprestano a chiedere all'ente americano di controllo dei farmaci un'autorizzazione di emergenza entro fine novembre. Secondo le previsioni, il vaccino in dosi elevate potrebbe arrivare entro fine 2021.
Buone notizie anche dal vaccino di Oxford-Astrazeneca. Per la fase 3 sarà sperimentato in sette centri in Italia. Tra questi l'azienda ospedaliera di Modena, dove si partirà con i test su 300 volontari. I primi risultati sono attesi entro sei mesi. L'obiettivo è avere il vaccino per aprile 2021.