La produzione a pieno regime all'interno dello stabilimento Fca riprenderà solamente dopo l'estate. Non c'è ancora il timbro dell'ufficialità sulle date ma nella giornata di ieri l'azienda ha diramato una nota ai sindacati nella quale ha comunicato la volontà di usufruire degli altri ammortizzatori sociali che verranno messi a disposizione dal Governo nel decreto che si attende nelle prossime ore.
Tre giorni su due modelli
Resta confermato il rientro in fabbrica tre giorni della prossima settimana - 19, 20 e 21 maggio - solo su Giulia e Stelvio (e non su Giulietta) e poi a partire da lunedì 25 maggio dovrebbe partire la nuova ondata di cassa integrazione in deroga: verosimilmente il Governo concederà alle aziende ulteriori nove settimane. Si arriva cioè alla fine di luglio e si lavorerà solo per pochi giorni perchè ad agosto restano confermate le ferie estive. Di rientro vero e proprio si potrà parlare dunque solo a settembre.

La lettera dell'azienda
«La causa di tale sospensione - scrive Fca nella missiva inviata ai sindacati - è la necessità di fronteggiare gli effetti della complessiva situazione determinatasi a seguito dell'emergenza Covid-19 e della correlata notevole riduzione della domanda di mercato». Per il suddetto periodo sono interessati alla sospensione tutti i 3.527 lavoratori 3.127 operai e 400 impiegati/quadri dello stabilimento Fca di Piedimonte San Germano.
Non è però escluso che si possa entrare prima, magari per qualche importante commessa. Anche se tale ipotesi appare ad oggi remota. In ogni caso Fca nella nota precisa. «Nel periodo sopra indicato può essere comandato al lavoro il personale necessario in relazione a specifiche esigenze tecniche, organizzative e produttive aziendali anche connesse alla situazione emergenziale in atto nonchè alla salvaguardia degli impianti; tale personale riceve da parte aziendale comunicazione individuale».

Il protocollo della sicurezza
Quindi contestualmente, con le Rls di stabilimento è stato stilato il protocollo per le misure di sicurezza. Consta di 13 punti. Tra le misure individuate è prevista anche la messa in sicurezza per chi viaggia in pullman, ovvero per i lavoratori pendolari. Per questo motivo stato quindi creato un apposito stallo per la discesa dagli autobus per garantire la sicurezza. Inoltre è previsto un aumento dei cicli di pulizia, corsi di formazione ai dipendenti, la creazione di una stanza triage dedicata ai sospetti casi Covid e nella mensa gli erogatori di acqua forniti di fotocellula. E soprattutto, punto primo: all'ingresso dello stabilimento, dopo la misurazione della temperatura tramite scanner verrà consegnato a tutti i lavoratori un kit contenente mascherine, guanti mono uso e prodotti per la sanificazione della postazione di lavoro.

Centinaia di aziende a rischio
I sindacati, all'unisono - dalla Uilm alla Fiom passando per la Fim-Cisl - non nascondono la preoccupazione per quello che sta accadendo in Fca e per quelle che potrebbero essere le ripercussioni sull'economia del territorio. «Quello che sta succedendo è devastante» dice senza mezzi termini Francesco Giangrande. Il segretario provinciale della Uilm vede un futuro molto nebuloso.
«In trent'anni di attività sindacale non avevo modo di conoscere tutte le piccole e soprattutto piccolissime imprese dell'indotto e del sub indotto di Fca. Micro imprese con 5 o 6 dipendenti. Nella sola provincia di Frosinone ci sono centinaia di realtà. E sorrido quando sento il Governo impone lo stop ai licenziamenti. Non si rendono conto che qui il problema non è il licenziamento di uno o più operai ma che, al contrario, tante piccole imprese non avranno proprio la forza per ripartire. Il settore dell'automotive è quello che pagherà le maggiori conseguenze di questa crisi: non basta elargire prestiti o palliativi come sta facendo ora il Governo, servono investimenti veri, concreti, per rimettere in moto l'economia».

L'appello al Governo
A chiedere che a risollevare le sorti del settore auto intervenga lo Stato è anche il segretario della Fim-Cisl Mirko Marsella. Spiega il sindacalista: «La filiera dell'automotive rappresenta il 10% del Pil, è necessario che il Governo incentivi l'acquisto di nuove auto in qualche maniera». Prosegue Marsella: «Per quanto riguarda lo stabilimento di Cassino non abbiamo ancora certezze sull'uscita di produzione di Giulietta mentre pare confermato che, seppur con uno slittamento fisiologico, nel 2021 dovrebbe andare in porto la fusione con Psa e dovrebbe arrivare il nuovo modello, ma se non si rimette in moto l'economia la ripresa della Fca di Cassino e di tutto l'indotto resta comunque difficile».

Tutti in crisi, Cassino di più
Ancora più pessimista è il segretario della federazione di Frosinone e Latina della Fiom-Cgil Donato Gatti. Il sindacalista mette in evidenza quelli che sono i punti deboli di Cassino che rendono lo stabilimento ancora più fragile in questa crisi. «Noi produciamo vetture di segmento premium: l'unica vettura di segmento C, la Giulietta, a breve uscirà di produzione. Mentre la Sevel di Atessa ha il ducato e altri stabilimenti anche vetture utilitarie o il marchio Jeep che va sempre molto bene, Cassino con la produzione Alfa Romeo e Maserati risentirà ancor di più della crisi quando ci sarà la piena ripartenza».

Prosegue il sindacalista: «C'è il rischio concreto che da settembre non si lavori più di 5 o 6 giorni al mese, va quindi attuata una rotazione dei lavoratori. La problematica del comparto automotive va affrontata sia a livello nazionale che regionale ma anche a livello locale le istituzioni debbono fare la loro parte per tutelare i lavoratori. Soprattutto va prestata attenzione alle fabbriche dell'indotto dove gli ammortizzatori sociali potrebbero terminare presto e se non arriveranno commesse da Fca si rischiano esuberi e licenziamenti».
I sindacati sono insomma concordi nell'evidenziare che la crisi è drammatica. Ma si intravede comunque una speranza visto che la fusione con Psa prosegue: nei prossimi giorni la commissione europea dovrebbe dare l'ok e agli inizi del 2021 nascerà quindi il terzo gruppo automobilistico. Ma la strada è tutta in salita.