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L'inchiesta

Arresti al Comune di Ceccano. Tangenti col trucco

Un vorticoso giro di bonifici con la complicità di ditte campane per creare i fondi neri. L’email cancellata per evitare di svelare il sistema degli affidamenti agli stessi soggetti e alle imprese

roberto caligiore

Il sindaco Roberto Caligiore che ieri è stato sospeso dal prefetto

Non una tangente “una tantum” per un appalto, ma una fonte di guadagno quasi inesauribile. Un guadagno ritenuto dalla procura europea illecito. L’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari dieci persone, tra cui il sindaco di Ceccano (ora sospeso dal prefetto) Roberto Caligiore, a guida di una maggioranza di centrodestra e capitano dei carabinieri, tre funzionari degli uffici tecnici e lavori pubblici, nonché professionisti, mediatori e imprenditori, ruota principalmente sulle gare con i fondi europei del Pnrr. Ai domiciliari anche Stefano Anniballi, 66 anni, di Frosinone, l’ingegnere Stefano Polsinelli, 47, di Sora, e Antonio Annunziata, 42, di Napoli.

Quindi domiciliari per due mesi per l’architetto e funzionario dei Lavori pubblici Elena Papetti, 40, di Frosinone, il geometra dell’ufficio tecnico Camillo Ciotoli, 61, l’architetto e capo dell’ufficio strategico per il Pnrr Diego Aureli, 58, tutti e tre in servizio al Comune di Ceccano, il commercialista Gennaro Tramontano, 56 (attualmente all’estero), l’imprenditore Danilo Rinaldi, 43, e il membro del Cda dell’Antea produzione e lavoro Vincenzo D’Onofrio, 44, questi ultimi tutti di Ceccano. Allo scadere dei due mesi scatterà l’interdizione, per dodici mesi, dall’esercizio del pubblico ufficio per i dipendenti comunali nonché dalla professione per il commercialista e il divieto di esercitare uffici direttivi di persone giuridiche e imprese per gli ultimi due. Indagata anche la società cooperativa Antea.

L’associazione nel mirino della squadra mobile di Frosinone, guidata dal vice questore aggiunto Flavio Genovesi, e del servizio centrale operativo della polizia di Roma puntava ai fondi del Pnrr perché le procedure di assegnazione degli incarichi sono più veloci e ci sono minori controlli e per le notevoli possibilità di guadagnato offerte dai lavori. Non solo, l’associazione - come evidenziato dalla procura - ha scelto lo schema della procedura negoziata che non prevede pubblicazione di bando con conseguente assegnazione diretta dell’incarico. L’attività investigativa ha consentito grazie all’utilizzo delle intercettazioni telefoniche e ambientali, al pedinamento e all’osservazione degli indagati all’analisi dei tabulati telefonici e della mole di bonifici effettuati di svelare il sistema escogitato - secondo l’ipotesi accusatoria - per consentire agli imprenditori di pagare le tangenti per gli incarichi ricevuti. Il sistema è stato ribattezzato “fatture-tangenti”.

In pratica un doppio binario con il Comune che, con sorprendente celerità - come notato dagli investigatori - a fronte delle fatture ricevute pagava gli incarichi e, successivamente, con il ritorno del denaro in contante. Il sistema veniva alimentato - è l’accusa mossa dalla procura europea che ha indagato con il pm Alberto Pioletti - con il pagamento di fatture per servizi ritenuti inesistenti (spesso la dicitura era “supporto servizi di consulenza”) emesse da società campane, da dove l’inchiesta è partita, o con la mediazione di società della zona, di fatto gestite, stando alle accuse, dal commercialista Tramontano. In una seconda fase, sostiene l’accusa, le somme finivano ad Anniballi il quale le avrebbe ricevute da Annunziata con il quale periodicamente si incontrava al confine tra Lazio e Campania. Quindi - è convinta la procura europea - avveniva la spartizione con il sindaco.

Le accuse ipotizzate dalla procura europea sono di associazione a delinquere (per Caligiore, Anniballi, Tramontano, ritenuti i promotori, e per Annunziata, Papetti, Ciotoli, Aureli e Polsinelli) e di corruzione (per Anniballi, Caligiore, Ciotoli, Aureli, Papetti, Polsinelli, Annunziata, Tramontano e D’Onofrio). Disposto anche il sequestro preventivo di 570.000 euro, mentre nel corso delle perquisizioni sono stati trovate e sequestrate somme in contanti, tra cui 18.000 euro in Comune. Gli interrogatori di garanzia degli indagati si svolgeranno tra martedì e mercoledì. Nel collegio difensivo gli avvocati Paolo D’Arpino, Sandro Salera, Paolo Marandola, Riccardo Masecchia, Giampiero Vellucci, Vincenzo Galassi, Dario Lolli, Vittorio Vitali, Antonio Perlini, Gino Fulgeri e Oropallo. Il sindaco Caligiore è sereno e confida di poter chiarire davanti al gip Ida Logoluso. L’avvocato D’Arpino che lo difende aggiunge: «Sta leggendo a fondo l’ordinanza poi valuteremo il da farsi per l’interrogatorio. Il sindaco continua a ripetere di essersi attenuto al Pnrr senza alterazioni, anticipazioni o favoritismi».

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