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Cassino

Bombe carta piazzate per intimidire. Un altro giovane ai domiciliari

Dopo gli episodi di maggio scorso erano scattate due misure mentre una non era stata concessa. La procura ha proposto ricorso, così la Cassazione ha disposto i domiciliari per un ventiseienne

Cassino bombe carta

Bombe carta piazzate per intimidire, scatta un nuovo arresto. Dopo gli episodi di maggio dello scorso anno erano state applicate due misure, mentre una terza non era stata concessa. La procura aveva proposto ricorso, accolto ora dalla Cassazione. Domiciliari per Gianmarco Ripa, 26 anni di Pontecorvo.

La ricostruzione

Sotto le lente a maggio dello scorso anno sono finiti tre episodi: i proprietari di un’abitazione in via XX Settembre, tornati da poco a casa, vedono saltare in aria i vetri e pure parti della serranda. Nella stessa notte, in zona Colosseo, un’altra bomba carta viene posizionata sotto un’auto. Quindi l’ordigno più grosso, per la pizzeria “Arcobaleno”, a distanza di pochi giorni. Partono le indagini della Squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di Cassino, coordinata dal sostituto commissario Roberto Amato Donatelli, insieme alla Squadra mobile della Questura di Frosinone (guidata dal dottor Genovesi, ora a capo del Commissariato): bombe fatte esplodere per impaurire i debitori, per indurre al pagamento di “transazioni” per la vendita di stupefacenti. Ma anche a scopo di intimidire o per indurre a miti consigli soggetti ritenuti “infami”. Sullo sfondo un’altra questione, di natura privata. Poi le prime misure cautelari: in carcere finisce Gianmarco Magliulo di 26 anni, di Piedimonte, mentre ai domiciliari Mario Alberigo di 29 anni, residente a S. Apollinare. Proprio Magliulo, poi, su istanza della sua difesa era riuscito a ottenere una misura meno afflittiva. Ma la procura aveva proposto appello e Magliulo era tornato in carcere.

A Ripa vengono avanzate contestazioni relative a presunte violazioni della normativa sul materiale esplosivo e di aver così potuto incutere timore alla collettività. Tutte contestazioni che fanno riferimento sempre ai primi due episodi, quelli del 6 e 7 maggio del 2024. Intanto il 7 maggio prossimo il giudice è chiamato a sciogliere la riserva sulla super perizia chiesta della difese (tra cui gli avvocati Angelo Natale ed Emanuele Carbone) su quanto repertato dagli agenti. Una super perizia richiesta per stabilire alcuni elementi dirimenti sul materiale utilizzato, sulla pericolosità e sulla concentrazione di polvere pirica.

Nella stessa giornata in cui è stata applicata la misura dei domiciliari al ventiseienne pontecorvese, nello stesso palazzo - a seguito di una perquisizione - è stato posto ai domiciliari un quarantenne per droga. In uno scantinato e in un giardino condominiale gli agenti hanno rinvenuto 150 grammi di hashish. Difeso dall’avvocato Michele Notaro, oggi sarà sottoposto a convalida.

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