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Cassino

Nessuno dimenticherà Charles

Annunciata ieri in ateneo la laurea alla memoria per lo studente di Economia tragicamente scomparso. Video e messaggi: difficile trattenere le lacrime. L’autopsia, eseguita nel pomeriggio, chiarirà ogni dubbio

Charles Baffou

«In molti hanno vissuto all’interno della nostra comunità accademica, ma nessuno in così poco tempo ha lasciato una traccia tanto profonda. Anche per questo, il Consiglio di corso di studi ha proposto al Consiglio di Dipartimento al Senato accademico di conferirti una laurea alla memoria, un piccolo gesto dal significato profondo, che spero possa rendere felice te e la tua mamma, lassù in cielo. Resta in noi tutti il rammarico di non essere riusciti a proteggere la tua purezza di cuore e il desiderio di fare chiarezza su quanto sia successo, non per rabbia. Ma perché quanto accaduto non possa più ripetersi. Porteremo la tua memoria sempre nei nostri cuori». Difficile trattenere le lacrime ieri mattina all’Unicas, quando il rettore Marco Dell’Isola ha annunciato la proposta di una laurea alla memoria per Charles Yeboah Baffou, lo studente di Economia tragicamente scomparso a 24 anni. «Un gesto simbolico ma sentito - ha aggiunto il direttore del Dipartimento di Economia e Giurisprudenza, il professor Raffaele Trequattrini - il che testimonia l’impronta profonda che ha lasciato nel nostro Ateneo. Charles continuerà a vivere nel pensiero e nel cuore di chi ha avuto il privilegio di incrociare il suo cammino».

Davvero tanti gli interventi in aula: quelli degli amici, che hanno ricordato la sua disponibilità e gentilezza. E che, come Prince, hanno chiesto giustizia per Charles, facendo riferimento alla tutela della dignità di ogni uomo, di qualsiasi razza, colore e religione. Quelli dei familiari, collegati on-line: il fratello ha ricordato tra le lacrime l’arrivo a Cassino nel 2018. «L’ho accompagnato io a Cassino, era uno studente brillante - ha affermato Nana Osei Baffour - Non era solo mio fratello, era il mio mondo. Una persona speciale che cercava di aiutare gli altri. Portava la luce ovunque arrivasse. Amava Cassino e aveva un sogno: dopo la laurea magistrale voleva diventare professore e restare all’Unicas». Parole piene di sofferenza, a cui si sono unite quelle della sorella Matilda, che ha ringraziato tutti. Il padre, Richard, invece non ce l’ha fatta: troppo dolore. Poi un video proiettato, come piccolo dono per la famiglia. Un video al termine del quale è stato impossibile trattenere le lacrime, perché in grado di raccontare chi fosse il giovane studente nella sua vita privata: un ragazzo pieno di belle speranze, pieno di amici e di sogni. Anche nell’omelia della messa che si è tenuta poco prima, sempre in ateneo, celebrata dal vescovo Antonazzo e da don Benedetto Minchella, cruciale è stato il tema della speranza: una sorta di «bombola di ossigeno» a cui noi facciamo riferimento quando le prove della vita offuscano il nostro cammino. «La speranza ultima», ha ribadito il vescovo, è quella che Dio vuole donare a tutti noi sapendo che la nostra vita ha una dignità così grande che nulla di tutto ciò che ha creato andrà perduto. «Una morte, quella di Charles, che ricorda a tutti noi la difesa della dignità della vita ad ogni costo» ha sottolineato.

Gli accertamenti

Proprio mentre in Ateneo si ricordava la figura del giovane studente strappato alla vita troppo presto dopo una caduta dal monopattino, in procura venivano eseguiti tutti gli adempimenti necessari all’affidamento dell’incarico per l’autopsia, eseguita ieri pomeriggio. Incaricati il medico legale Fabio De Giorgio e il dottor Innocenzo Bertoldi, anche le difese dei sette medici indagati (tra medici, anestesisti, radiologi e chirurghi) - rappresentati dagli avvocati Eleonora Rea, Carlo Perna, Dario De Santis, Ivan Caserta, Edoardo Cacace, Stefano Pazienza, Maria Vittoria Andreotti, Antonella Verrecchia e Giovanna Pierro - hanno perfezionato la scelta dei consulenti. Nominato il professor Caruso per tutti i chirurghi. L’esame irripetibile servirà a fugare ogni dubbio sulla morte del ventiquattrenne.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti Charles, dopo essere caduto con il monopattino sabato notte, viene trasferito in ambulanza al S. Scolastica dove viene visitato, sottoposto a una tac e dimesso. Ma non lascia il Pronto soccorso: rimarrà su una barella. Poi un malore e la corsa in sala operatoria: tutto inutile. L’esame autoptico, come richiesto dal pm Corvino, servirà a stabilire le modalità e le cause della morte ma anche se la diagnosi iniziale sia stata corretta e tempestiva così come se l’intervento eseguito sia stato condotto nel migliore dei modi e sia stato tempestivo. Ognuno dei singoli accertamenti richiesti contribuirà a stabilire se Charles si poteva salvare. E se dunque vi possano essere o meno profili di responsabilità medica. Richiesto anche un esame tossicologico. Novanta i giorni per il deposito dei risultati.

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