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Cassino

Omicidio di Yirelis, nuovo esame per Di Carlo

L’imputato verrà sottoposto a una risonanza magnetica cerebrale per escludere anomalie anatomiche. Dovrà essere svolto in una struttura privata per rientrare nei tempi richiesti. La difesa dell’operaio non vuole tralasciare nulla

Omicidio di Yirelis, nuovo esame per Di Carlo

L’appartamento di via Pascoli dove è avvenuto l’omicidio

Delitto di via Pascoli, l’imputato dovrà essere sottoposto a un esame diagnostico specialistico, in tempi stretti. Anzi, strettissimi. Si tratta di una risonanza magnetica cerebrale volta a escludere eventuali anomalie anatomiche della regione frontale che possano aver influito, che possano aver avuto un peso nei suoi comportamenti, accanto a problemi di natura psichiatrica dovuti a un’infanzia difficile. L’operaio è accusato dell’omicidio di Yirelis Peña Santana, 34 anni di origini dominicane, colpita con diverse coltellate dopo essere stata picchiata in un appartamento del centro di Cassino, in via Pascoli.

Accusa che Sandro Di Carlo, assistito dagli avvocati Sandro Salera (sostituito dal figlio Vittorio) e Alfredo Germani, ha sempre negato. A indirizzare le indagini su di lui - che si è sempre detto innocente - è stata un’impronta insanguinata isolata dalla polizia sul muro della stanza da letto della vittima.
Il nuovo esame specialistico, possibile solo in alcune strutture mediche, dovrà essere eseguito in tempi strettissimi, anche perché i risultati ottenuti dovranno poi essere analizzati. E vista la difficoltà di poter procedere attraverso strutture pubbliche, la famiglia dell’imputato si farà carico delle spese. Ma occorrerà comunque capire se tra prenotazione, traduzione dal carcere, esecuzione e poi analisi dei dati, si possa stare nei termini.

Di Carlo era stato già sottoposto, lo ricordiamo, prima del processo a ben due perizie in sede di incidente probatorio. Poi la richiesta di un abbreviato condizionato a una nuova perizia, da affidare a un collegio di tre medici per stabilire in modo univoco la sua capacità di intendere e di volere: richiesta rigettata in prima istanza, ma riproposta durante la prima udienza dibattimentale con la decisione della Corte d’assise di affidarsi a un solo perito. E nelle scorse udienze il professor Nicolucci, pur avendo riconosciuto un disturbo di tipo borderline, ha valutato l’imputato capace di intendere e volere.
Ieri mattina, dopo aver affrontato la questione (affatto secondaria) del nuovo esame diagnostico da eseguire, si è passati alla calendarizzazione delle udienze: entro metà maggio - salvo inconvenienti o ritardi tecnici - l’istruttoria sarà chiusa. Per la difesa di parte civile, rappresentata dall’avvocato Marco Rossini - nessun teste. Venerdì 11 verranno ascoltati un avvocato che seguì Di Carlo per alcune questioni legali e un altro teste su aspetti criminologici, il 7 maggio altri professionisti. Fissata, inoltre, un’udienza al 16 maggio, da confermare. Quindi le discussioni e la sentenza.

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