La ripresa economica sarà, purtroppo, caratterizzata ancora dal permanere di numerose crisi aziendali che necessitano di strumenti adatti a coniugare il rilancio con la tutela delle persone che vi lavorano. Il 12º rapporto 2017 della Uil sulla cassa integrazione, con un dicembre in cui sono state autorizzate circa 19,9 milioni di ore di cassa integrazione (-30,2% su novembre 2017), consegna un 2017 in cui vi è stata una richiesta complessiva di 351 milioni di ore (-39,9% rispetto all'anno 2016). Dall'esame del rapporto si evince che 13 province hanno fatto registrare un aumento delle richieste di cassa integrazione per l'anno 2017, rispetto al precedente anno 2016, con l'incremento maggiore a Potenza (+90%), Savona (+66,3%) e Crotone (+55,8%).
La più forte flessione a Frosinone (-82,8%). Il bilancio del 2017 si chiude con una media annua di 172 mila posti di lavoro salvaguardati dalla cassa integrazione, con una potenziale perdita di 112 mila posti di lavoro rispetto all'anno precedente.
«La continua flessione di ore autorizzate, che si è registrata anche a dicembre scorso, fa totalizzare nel 2017 un calo del 39,3% di ore richieste rispetto al 2016 dove, sottolinea Guglielmo Loy Segretario Confederale Uil, al netto di una cassa integrazione in deroga inestinzione, ciòche emergemaggiormente è la brusca riduzione delle ore di cassa integrazione straordinaria ( 43,2%) che nell'anno raggiungono un totale di oltre 218 milioni di ore di cui il 52,8% con causale "solidarietà".
Il riscontro proveniente dai dati, sempre più vicini ai valori del 2008, mostra però un indicatore di persistente malessere delle aziende laddove le ore di cassa integrazione straordinaria vedono, rispetto a tale anno, un aumento del 150,3% (a fronte di una riduzione del 7,2% delle ore di cigo)».
«Chiaramente questi dati vanno aggregati precisa Loy anche con quelli provenienti dal Fondo di Integrazione Salariale (FIS) che, ad oggi, vede oltre 13,3 milioni di ore autorizzate e un montante di richieste per 100 mila lavoratori, in continuo aumento dall'en trata in vigore dello strumento». Altro dato di sofferenza è l'aumento, rispetto al 2016, delle domande di disoccupazione pervenute nel periodo gennaio-novembre dello scorso anno».